Cattolici Usa e musulmani: limitata conoscenza
Recentemente il prestigioso Pew Research Centre ha pubblicato i risultati, sorprendenti forse, ma non troppo, di una indagine condotta dall’università gesuita di Georgetown a Washington D.C.. La ricerca ha coinvolto 1027 persone, che sono state intervistate nel giro di una settimana fra il 9 e il 15 aprile 2015. I risultati della ricerca, oltre che dal Pew Research Centre sono stati pubblicati dal settimanale cattolico America, corredati dal commento di Jordan Denari Duffner, che ha steso la versione finale del rapporto. Questi ha raccomandatoche «gli educatori cattolici, i catechisti e il clero possano usare questi dati per interrogarsi su cosa i cattolici conoscono realmente e quanto non conoscano, e, di conseguenza, quale siano i contenuti che devono essere loro comunicati». Alla preoccupazione che suscitano i numeri si aggiunge quella ben più seria determinata dalla limitata conoscenza e comprensione che i cattolici mostrano di avere dell’Islam come religione.
I musulmani rappresentano solo l’1% della popolazione degli Stati Uniti. Tuttavia, un recente rapporto sulle relazioni fra la comunità cattolica e i musulmani mette in evidenza che la percentuale di coloro che nella Chiesa ha un atteggiamento positivo rispetto ai seguaci dell’Islam non arriva al 2%.
Esaminiamo le cose più in dettaglio.
A conferma di quanto appena detto, il 30% degli intervistati ha affermato di avere una impressione negativa dei musulmani a fronte del 14% che si è mostrato favorevole e di un sorprendente 45% che non ha preso una posizione chiara. Nell’indagine si è cercato di approfondire anche l’aspetto della violenza legata alla religione e, in questo contesto, il 45% dei cattolici intervistati si è dichiarato convinto che l’Islam incoraggi la violenza più di ogni altra religione mentre il 24% ha ammesso di credere che contribuisca alla violenza quanto tutte le altre fedi.
Altro aspetto interessante è il parere sull’efficacia della condanna della violenza manifestata da leader musulmani in occasione di atti terroristici compiuti da fedeli di quella religione. Solo il 10% dei cattolici ritiene che i musulmani abbiano condannato in modo adeguato questi atti, mentre altrettanti sono convinti del contrario con una grande fetta che resta nella zona grigia dell’incapacità di esprimere un parere.
Fatto altrettanto preoccupante è quello, poi, della mancanza di una adeguata conoscenza di ciò che le due religioni condividono e di quanto le distingue. Un terzo dei cattolici degli Stati Uniti è convinto che cristiani e musulmani adorino lo stesso Dio, mentre il 42% lo nega. Anche qui un quarto non è stato in grado di esprimere un parere chiaro.
In base ai risultati della ricerca, la rivista America afferma che, in effetti, i cattolici americani non sembrano aver appreso la lezione dei documenti conciliari, in particolare di Nostra Aetate, il breve documento sul rapporto della Chiesa con fedeli di altre tradizioni religiose, e delle posizioni dei pontefici recenti da Giovanni XXIII a papa Francesco. Basti pensare che proprio il papa polacco rivolgendosi ai giovani musulmani che gremivano lo stadio di Rabat in Marocco affermò: «Crediamo nello stesso Dio, il Dio uno, il Dio vivente, il Dio che ha creato questo mondo». Tuttavia, il mese scorso il card. Burke, prelato nord-americano, ha affermato di «non credere che adoriamo lo stesso Dio», un’affermazione che ha fatto scalpore creando imbarazzo e tensioni a diversi livelli. Il card. Raymond Burke ha rilasciato questo giudizio in occasione di una conferenza stampa per la presentazione di un suo libro e, oltretutto, ha aggiunto di essere convinto che i musulmani mirino al dominio mentre i cristiani all’amore. Non solo. Lo stesso cardinale ha espresso le sue convinzioni in modo netto e senza mezzi termini. «Mentre la nostra esperienza con persone di fede musulmana è normalmente quella di un atteggiamento gentile, dobbiamo renderci conto che, in fin dei conti, da parte loro c’è la convinzione profondamente radicata della necessità di governare il mondo. Di questo i musulmani sono convinti fin nel profondo del loro cuore».
Denari Duffner nel continuo dei suoi commenti, sia ai dati statistici che alle dichiarazioni del cardinal Burke, ha sottolineato che papa Francesco spesso presenta l’Islam in una luce positiva e questo ha un suo influsso sulla stampa cattolica negli Usa. Può essere significativo notare che il report è stato pubblicato in occasione del decimo anniversario dell’ormai famoso discorso che Benedetto XVI pronunciò a Regesburg e che creò un’ondata di reazioni, soprattutto in seno al mondo musulmano, ma non solo, prima di essere seguito da atti importanti e significativi di dialogo e rispetto reciproco.
Altro aspetto interessante all’interno dell’indagine riguarda la possibilità o meno della salvezza per i seguaci del Corano. A fronte delle affermazioni della possibilità di salvezza reiterate in anni recenti dalla Chiesa cattolica, solo il 55% degli cattolici intervistati è convinto di questo. Anche se l’11% afferma il contrario, preoccupa, tuttavia, che una grossa fetta intermedia ignori gli attuali insegnamenti della Chiesa cattolica, affermando di non sapere rispondere.
Un ulteriore punto dell’indagine condotta negli USA riguarda il ruolo di papa Francesco, che anche in Nord America appare decisivo in questioni di rapporto fra cattolici e musulmani. Coloro fra i membri della Chiesa cattolica che seguono da vicino l’insegnamento del papa paiono avere una posizione più aperta verso l’Islam e i suoi seguaci. Al contrario, coloro che si trovano su posizioni lontane da quelle dell’attuale papa, identificano più facilmente i musulmani con il terrorismo e il fondamentalismo. Da un esame fatto su giornali e riviste cattoliche online «che hanno a che fare con l’Islam emerge che queste tradiscono un atteggiamento negativo e che comunicano, come emozione primaria, la rabbia».
Per quanto riguarda la conoscenza dei fondamenti dell’Islam, i cattolici intervistati hanno mostrato di sapere che i musulmani non credono alla Trinità e che la preghiera quotidiana e il digiuno sono fra i pilastri della religione musulmana, mentre bel l’86% si è dichiarato convinto che Maometto sia oggetto di adorazione da parte di coloro che ne seguono la religione. Allo stesso modo il 74% non pensa che Gesù sia tenuto in alta considerazione all’interno dell’Islam come pure Maria che invece è citata nel Corano ben più che nel Nuovo Testamento. Queste notevoli mancanze sono confermate dal fatto che il 44% dei cattolici americani non ritenga ci siano comunanze importanti fra le due fedi. Alcuni sono del parere che non esistano punti di contatto. Resta il fatto che alcuni cattolici – 2 su 10 – affermano che la fede in Dio è l’aspetto più comune alle due religioni e una esigua minoranza – 1 su 10 – che i rispettivi seguaci seguano una fede nell’unico Dio.
Passando da contenuti religiosi ad aspetti più culturali, circa il 52% dei cattolici americani ammette che esiste una discriminazione religiosa nei confronti dei musulmani paragonabile a quella un tempo subita dai cattolici. La questione della libertà religiosa è, invece, controversa. A fronte di un 26% convinto che i musulmani statunitensi siano minacciati nella propria libertà di professione di fede, il 34% esprime la convinzione che sia proprio quella cattolica la fede che soffre di mancanza di libertà di professione. Negli ultimi anni, infatti, l’episcopato americano si è concentrato sulla libertà di esprimere il proprio credo come una questione chiave, insieme ad altri contenuti più di carattere etico come la contraccezione e le unioni fra persone dello stesso sesso, senza considerare in maniera adeguata le problematiche che seguaci di altre fedi e tradizioni religione si trovano ad affrontare in questo ambito.
Ovviamente, dallo studio realizzato a Georgetown University emerge ancora una volta come molti degli intervistati non conoscano alcuna persona di fede musulmana e di come, invece, un rapporto personale anche con un solo musulmano possa cambiare radicalmente la prospettiva. Solo 3 cattolici su 10 affermano, infatti, di conoscere personalmente almeno un seguace dell’Islam.