Cattedre laiche
Nuova iniziativa di Sophia: occasioni culturali di incontro, cono-scenza e dialogo.
L’Istituto Universitario Sophia, fondato da Chiara Lubich e al suo secondo anno di vita (www.iu-sophia.org), ha nel suo Dna una vocazione: non solo tenere insieme – perché reciprocamente si fecondino – vita e pensiero, discipline, culture ed esperienze diverse, ma anche visitare e farsi interpellare dai luoghi in cui l’umano vive e matura oggi, pur tra luci e ombre.
Sergio Zavoli e Stefano Zamagni, il card. Marc Ouellet e Ugo Amaldi: un senatore e un professore, un cardinale e un fisico sono stati i primi protagonisti delle Cattedre di Sophia, una delle attività extracurriculari dell’Istituto.
Le Cattedre intendono offrire a chiunque sia interessato l’occasione preziosa d’incontrare, ascoltare e dialogare con qualificati testimoni del mondo della cultura, della fede, della scienza, dell’arte del nostro tempo. Si svolgono, due per anno accademico, nel semestre invernale e in quello estivo.
Il nome “cattedra” – in greco e poi in latino – designa il seggio da cui un testimone autorevole dispensa ciò che ha a sua volta raccolto. La tradizione cristiana ben presto ha iniziato a raffigurare Gesù assiso in cattedra a dispensare il “Verbo della vita”. In ascolto di lui, i vescovi, nel cuore della comunità cristiana, sin dai primi secoli siedono in cattedra facendosi portavoce dell’unico maestro. Nel Medioevo con l’universitas studiorum siedono in cattedra i magistri, e non solo nella sacra doctrina (la teologia).
La Chiesa, a partire dal Nuovo Testamento, ha riconosciuto il ruolo alto di quei “profeti”, uomini e donne cui lo Spirito Santo affida un messaggio di luce e di pace. «E lo Spirito – spiega Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia – soffia dove vuole e i segni dei tempi sono scrutati e si trasmutano in momento propizio di presa di coscienza e responsabilità a ogni latitudine umana e culturale».
Né si deve dimenticare che, guardando al tutto nella parte, “cattedra” allude al convenire di più persone in reciproco ascolto gli uni degli altri: perché chi parla non potrebbe dire parole sostanziali se non ci fosse chi ascolta con amore, quasi cavandogli dall’animo quella sapienza che lo abita non per sé, ma per tutti.
«Sì che il ministero di chi parla da una cattedra –conclude Piero Coda – ha un che di materno perché genera alla sapienza. Tant’è che in origine cattedra designava il sedile ornato e delicato in cui prendeva posto la donna. Figura – ci piace pensarlo – di quella Sapienza che nel “sì” di Maria ha posto la sua tenda in mezzo a noi». E il card. Ouellet, primate della Chiesa cattolica del Canada, concludendo la sua cattedra, afferma: «Qui si rifonda l’idea di università».
Collane vecchie e nuove
Sergio Zavoli sin dagli inizi ha incoraggiato l’idea da cui l’Istituto Universitario Sophia è nato. Il suo intervento, Una “cattedra” per oggi. Questione e profezia, inaugura la nuova collana delle Cattedre di Sophia.
Il volume è costituito dalla lectio di Sergio Zavoli, preceduta da un breve profilo biografico e dall’introduzione del prof. Piero Coda, il quale illustra il significato di queste Cattedre e il loro primo protagonista.
Lo schema si ripeterà in modo analogo nei volumi successivi della collana, che intende rivolgersi a chi si interessa di cultura, ma anche a un largo pubblico.
Due altre nuove collane arricchiranno la produzione editoriale dell’istituto: Per-Corsi di Sophia, con i testi dei corsi e delle ricerche a cura dei docenti, e Biblioteca di Sophia, con i classici della cultura dell’unità.
Continua inoltre la collana Universitas: ricollegandosi al significato originario dell’istituzione universitaria, nata nel contesto della cultura cristiana del Medioevo, intende suggerire la vocazione all’unità – intellettuale e pratica – per sé inscritta nell’esercizio, insieme autonomo e convergente, dei diversi saperi.