Caterina de’ Medici a fumetti
Da diversi anni la casa editrice Mondadori, con la sua etichetta Mondadori Comics, ha ripreso a pubblicare con frequenza volumi a fumetti che si allontanano dalle usuali strenne natalizie nelle quali venivano editate ristampe a colori di fumetti di successo di molti anni prima. Sono state aperte diverse collane con alterne fortune ma il risultato più importante è stato quello di portare in Italia decine e decine di opere realizzate in Francia, che hanno reso possibile la fruizione di storie e collane altrimenti sconosciute da noi.
Differentemente da quanto accade in Italia, dove il fumetto seriale è usualmente di formato ridotto, in bianco e nero e con una foliazione di circa cento tavole, un albo francese è colorato e propone un formato molto più grande in dimensioni, ma di molte meno pagine; tante serie si dipanano negli anni al ritmo di un volume ogni uno/due anni diluendo la fruizione nel tempo.
Abbiamo invece avuto, grazie ai tipi della Mondadori Comics, molto spesso la possibilità di avere in un unico libro i tre, quattro capitoli della serie (originariamente usciti in un lustro) potendo leggere tutto di seguito.
L’etichetta “Historica“, inoltre, ci ha permesso di leggere migliaia di pagine di fumetto ambientate nelle più disparate epoche ma che come comune denominatore avevano, attorno al personaggio principale (reale o di fantasia), la caratteristica di dipingere usi e costumi e eventi storici del momento, permettendoci salti virtuali nel Medioevo e nelle Guerre Mondiali.
Recentemente l’etichetta “Historica Biografie” ci ha presentato albi singoli dedicati ai personaggi che han fatto la storia. Da Lenin a Kennedy, da Carlo Magno a Mao Zedong.
L’albo di cui parliamo ha due caratteristiche particolari. Narra le vicende di Caterina de’ Medici, italiana regina in Francia nel sedicesimo secolo ed è disegnato da un autore italiano, Paolo Martinello (con l’aiuto dell’altrettanto italianissimo Andrea Meloni ai colori) ed è stato pubblicato per la prima volta in Francia nel 2015 dalla casa editrice Glénat.
Singolare che un episodio sicuramente non gradito ai francesi, solitamente sciovinisti, quello del regno nella propria terra di una donna italiana neanche di origini nobili, sia stato poi realizzato graficamente da autori italiani.
La storia è narrata dal francese Mathieu Gabella con perizia e attenzione, ma copre un periodo di tempo molto lungo, per le poche pagine del volume, nonché zeppo di eventi; nel decidere cosa raccontare, considerando il fine biografico del volume, più che i tantissimi eventi storici (che pure scorrono chiaramente durante il racconto), viene chiaramente narrata la vicenda personale di Caterina, donna di carattere e rara intelligenza politica, in grado di districarsi abilmente in un periodo contrassegnato da cruentissime guerre di religione e di portare in Francia un pragmatismo tutto italiano.
Se il fumetto franco-belga per anni è stato associato ad un genere di tratto di disegno particolarmente preciso, chiaro, pulito e sintetico (la cosiddetta linea chiara) questo volume spiega in concreto come negli ultimi anni ci si è mossi spesso in altre direzioni grafiche, se non migliori (dipende dai gusti) sicuramente molto diverse.
Martinello, vicentino, classe 1975, è fumettista ma anche illustratore e questo lo si vede già dalla copertina, nella quale la tridimensionalità del disegno, resa viva anche dai colori, permette di capire in anticipo cosa ci si aspetta all’interno.
Conformemente all’uso francese, le tavole interne mostrano una griglia di molte vignette (almeno cinque o sei) e il disegnatore deve fare continui salti mortali fra campi lunghi e primi piani considerando anche il tanto spazio da lasciare ai balloon con le (sovente molte) parole che i protagonisti recitano. Pur nelle difficoltà il disegnatore vicentino realizza un’opera omogenea e decisamente superiore alla media, portando come contributo una attenzione al particolare ed agli sfondi quasi inusuale in questa collana; c’è, nelle tavole di Martinello, una grande attenzione per il bel disegno, una ottima mano e la capacità di rendere i personaggi in maniera plastica. Il tutto è coniugato con una storia – vera – così tanto interessante da poter essere presa di riferimento e spunto per l’analisi delle odierne guerre di religione e dell’idea (propria della regina) di promuovere, a discapito di tutto il resto, la libertà di culto