Castelli, arte in ceramica

La produzione di un piccolo centro alle pendici del Parco del Gran Sasso-Laga che ha fatto la storia dell’arte della maiolica nel XVI e XVII secolo
Scorcio Soffitto Maiolica SanDonato

Sulle pendici del Monte Camicia e del Prena, che svettano ad incorniciare nel Parco dei Monti della Gran Sasso-Laga, a 500 metri dal livello del mare nella Valle Siciliana, spicca per tradizioni storiche e vanto nel mondo per le ceramiche il borgo di Castelli.

 Il paesino nei mesi estivi  è un vero e proprio museo all’aperto grazie alle meraviglie che nasconde il Museo delle Ceramiche e alla chiesa cinquecentesca di San Donato ai Castelli con soffitto maiolicato definito da Carlo Levi «La Sistina della maiolica». Nella passeggiata in paese, tra le botteghe artigiane di maiolica, c’è però anche la chiesa di San Giovanni Battista che conserva una pala d’altare sempre in ceramica realizzata da Federico Grue nel 1647. Una tradizione per la ceramica che in questo borgo ha una lunga storia.

Secondo la tradizione più accertata un gruppo di monaci benedettini  del IX e X secolo, hanno messo in moto quelle che erano le risorse naturali del territorio, ovvero l’argilla dei calanchi teramani e l’acqua delle montagne, iniziando così di fatto la produzione delle maioliche di vasi, piatti, anfore e di  vasellame farmaceutico.

Ma è nel Cinquecento che la produzione di Castelli supera la fase di imitazione culturale dei prodotti umbri e si affina nella creazione di un proprio repertorio iconografico e rivolgendosi alla committenza di signori, re, e sovrani di mezza Europa. Farnese, Aragona e Orsini tra i committenti di servizi da tavola e da occasioni importanti.

Da allora la storia della produzione in ceramica ha conosciuto l’epoca dei grandi maestri in particolare dal XVI e XVIII secolo. Nonostante l’avvento della porcellana in molte città europee, Castelli seppe rimettersi sul mercato  virando verso altri stili quale l’ istoriato, di paesaggio e un tipo di produzione media che imitava i motivi della porcellana. Ad oggi pezzi pregiatissimi delle famiglie di maestri della maiolica di Castelli  – quali Grue, Cappelletti, Gentile e Fuina  –, sono conservati al Metropolitan Museum of Art di New York, il Louvre di Parigi, il British a Londra e il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Un paese, insomma, tutto da scoprire, per chi specie, d’estate cerca un po’ di quiete e arte. 

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