Casa Pound e Lega: un nuovo soggetto politico
Da qualche tempo, durante le partite di calcio, non partono più cori offensivi contro la Lega dalla curva sud della Roma, una volta espressione fisiologica della sinistra extraparlamentare. Basta cogliere questo fatto per capire la crescente egemonia di Casa Pound in settori popolari della Capitale.
Non tutto si può spiegare con la forza muscolare. C’è un “pensiero forte” dietro questa realtà che si definisce il “fascismo del terzo millennio” in una città che nel dopoguerra ha espresso un consistente consenso al Movimento sociale, specialmente nelle competizioni comunali per ripiegare realisticamente verso il voto moderato in quelle nazionali.
La recente elezione a sindaco di Gianni Alemanno ne è l’esempio più recente. È quella che si dice una destra sociale, presente più nei quartieri popolari che nei circoli esclusivi del potere reale, con una forza di attrazione dell’immaginario che contende miti storici della sinistra nelle periferie.
Le parole d’ordine sono molto simili alla critica radicale verso la struttura del capitalismo più duro. Il riferimento al poeta statunitense Ezra Pound esprime questa opzione “irriducibile” e “non conforme” nella ricerca di un’appartenenza comunitaria da recuperare.
Ma il mondo di questa componente politica che,tra l’altro, non ama essere rinchiusa nella categoria della destra (il fascismo è qualcosa a sé) non esprime l’unico orizzonte di impegno di questa area.
Fratture e incomprensioni si consumano con altre componenti presenti in città come i gruppi che lo stesso sabato del comizio della Lega a piazza del Popolo hanno voluto ricordare, nella vicina piazza Cola Di Rienzo, con un tripudio di saluti romani, Nikis Mantaks, il giovanissimo (23 anni) militante greco del Fuan (Fronte unitario di azione nazionale) ucciso nel 1975 nella sezione Ottaviano del Msi.
Storie di anni bui con assassini premeditati e violentissimi consumati da entrambe le parti mentre la Repubblica viveva l’incertezza di attentati mai chiariti, depistaggi e collusioni dei servizi segreti deviati.
Ora il tempo è sempre incerto e conflitti possono sempre esplodere anche per costruire una cortina fumogena che non permette di vedere i mutamenti strutturali indotti dalla globalizzazione.
La novità politica dell’alleanza della Lega con Casa Pound è un fatto non banale da confinare nel pittoresco. Chi ha visto la grande manifestazione della Lega in piazza Duomo a Milano nell’ottobre del 2014, non poteva non cogliere, con la partecipazione di tanti componenti di questo nuovo orgoglioso fascismo, una forte analogia con lo spirito del proclama di San Sepolcro del 1919, quando appunto la nuova formazione politica si presentava orgogliosamente come un “fascio” capace di contenere assieme componenti apparentemente contrastanti: dagli interventisti rivoluzionari divenuti reduci impazienti, al sindacalismo insurrezionale, ai futuristi, a tante e diverse componenti strette davanti ad un complesso “plutocratico” internazionale che umiliava le esigenze del popolo italiano.
Anche le bandiere europee sormontate da una X di sbarramento rossa esprimono una creatività simbolica significativa per il rimando all’orgoglioso e perdente vessillo sudista degli Stati Uniti.
In questo senso non è affatto strampalato il discorso fatto da Matteo Salvini in quella stessa piazza dove si esibiva, con ben diversa maestria oratoria, Giorgio Almirante accompagnato dall’ “Inno a Roma” e la spavalda “Giovinezza”.
I nuovi tempi permettono di porre assieme gli “arcana imperii” del politologo Gianfranco Miglio con i “liberi e forti” di Sturzo e addirittura la disobbedienza di don Milani con la “rabbia” della Fallaci e il riferimento a Panagulis, l’eroe della lotta contro la dittatura di destra in Grecia ma isolato nella nuova democrazia formale.
Si esibisce una volontà di essere e mostrarsi “irregolari” attirando il consenso epidermico di un disagio diffuso tanto che Borghezio è stato eletto al Parlamento europeo con i voti romani procurati da Casa Pound pur essendo stato cacciato dalle mamme di Torpignattara perché voleva fare un comizio davanti la scuola elementare Pisacane, simbolo di multienticità.
I leghisti sono a Roma ma esprimono in maniera semplice una strategia di “lega” di “fascio” che gli esponenti poundiani sanno cogliere e interpretare.
Un vasto movimento della sinistra romana ha fatto un contro-corteo che non ha avuto contatti “fisici” con gli altri manifestanti dell’asse romano-padano anche perché sono stati separati addirittura da gabbie di ferro oltre che da un vasto dispiegamento di polizia.
Gabbie di ferro che non hanno oscurato la visione dei due negozi cinesi che sono al piano terra della sede di Casa Pound in via Napoleone III, nel quartiere dell’Esquilino.
Emblema di un mutamento che va affrontato in profondità cercando di comprendere questa fase della storia politica del nostro Paese senza giudizi scontati.