Casa “Gioia” ha aperto i battenti
La comunità “Nuovi Orizzonti” ha inaugurato una nuova casa di accoglienza per donne e bambini. Un nuovo tassello che si aggiunge all’opera iniziata alcuni anni fa da Chiara Amirante raccogliendo i disperati, spesso giovani drogati, che bivaccavano attorno alla stazione Termini. “L’abbiamo chiamata “Casa Gioia” – ha detto – tanto forte era questo nostro sentimento quando, finalmente, abbiamo potuto aprire i battenti della nostra comunità per donne e bambini”. Trovare finalmente un po’ di stabilità è molto importante per chi ha dovuto vivere nella sofferenza, nella solitudine e spesso nell’emarginazione. La casa – una splendida palazzina nobiliare ristrutturata – si trova al centro di Marino, ai Castelli Romani, ed ha disponibilità di circa 25 posti letto. Centro Astalli vent’anni di accoglienza Nell’autunno 1981, centinaia di giovani rifugiati dell’Etiopia dormivano sui marciapiedi di Roma. Fu l’avvisaglia di un flusso migratorio che non si sarebbe più arrestato. I gesuiti alla fine di quello stesso anno aprirono un centro di accoglienza nel seminterrato della residenza del Gesù, in via degli Astalli, dove Ignazio aveva stabilito la prima casa generalizia della compagnia. Oggi quei locali continuano ad essere di prima accoglienza, ma sono collegati con altri “Centri Astalli”, come ad esempio quello di Vicenza, per un più stabile inserimento lavorativo. Vacanze diverse 2002 Un’estate in giro per il mondo, insieme a tanti amici, lavorando in allegria. È quanto propone l’Ibo, Italia (Associazione italiana soci costruttori), un organismo di volontariato internazionale di ispirazione cristiana. I campi di lavoro – in Italia, in Europa e in America Latina – prevedono esperienze di tre settimane al contatto con comunità di accoglienza e con volontari di altre nazionalità. Per informazioni: Ibo- Italia, via Montebello 46- a- 44100 Ferrara – Tel: 0532-243279 – fax:0532- 245689 – info@iboitalia.org – www.iboitalia.org Amico, vu’ votà? Non sono novità ormai gli stranieri “consiglieri aggiunti”, senza diritto di voto con diritto di intervento, già attivati presso vari consigli comunali. Ma a Rimini il 19 maggio si sono aperte le urne per eleggere il “consiglio provinciale” degli immigrati. Si tratta del primo esperimento in Italia: gli 8 mila stranieri con diritto di voto hanno eletto direttamente i loro rappresentanti, in otto liste. A tutti è stato distribuito un opuscolo nelle lingue principali con le istruzioni per partecipare al voto. L’efficacia concreta di questi rappresentanti eletti sarà probabilmente modesta, ma il suo significato è notevole per gli immigrati: poter esprimere il proprio pensiero nelle sedi appropriate su lavoro, salute, casa, servizi sociali. Senz’altro un modo per favorire un processo di integrazione fatto di diritti, ma anche di doveri.