Casa da Música fra antico e moderno

“Música e Revolução” il titolo della rassegna incentrata sulle rivoluzioni estetiche nella storia della musica, per celebrare i 400 anni dalla morte di Gesualdo da Venosa e il decennale della scomparsa di Luciano Berio
Casa da Música di Porto

Gesualdo da Venosa e Luciano Berio, un accostamento solo apparentemente audace, in realtà giustificato dalla creatività lungimirante del primo, autore in grado di infrangere i limiti del proprio tempo proiettandosi nel futuro più distante, e dalla multiforme ispirazione del secondo, sovente percorsa da riferimenti diretti alla tradizione. Senza dimenticare poi che quest’anno ricorrono i quattrocento anni dalla morte di Gesualdo e il decennale della scomparsa di Berio, appuntamenti colpevolmente eclissati dalle celebrazioni verdiane, almeno nel nostro Paese.

Occorreva dunque un’istituzione estera come la Casa da Música di Porto, la quale dedica il 2013 all’Italia, per celebrare tali anniversari. L’idea della Casa da Música risale al 2001, quando Porto è capitale europea della cultura. L’edificio, opera dell’olandese Rem Koolhaas, viene completato nel 2005. Nel 2006 nasce la Fundação Casa da Música, con lo scopo di offrire una programmazione il più possibile varia ed estesa dal punto di vista cronologico, con particolare attenzione al repertorio contemporaneo.

“Música e Revolução”, questo il titolo della rassegna incentrata su momenti particolarmente significativi nella storia della musica, caratterizzati da rivoluzioni estetiche senza precedenti. Intelligenti e accattivanti i programmi dei singoli concerti, con brani di Monteverdi, Gesualdo e Giovanni Gabrielli accanto ad opere di Berio, Nono e Scelsi.

Esecuzioni di ottimo livello affidate ai complessi della Fondazione, la quale vanta ben quattro formazioni in residenza stabile. La direzione orchestrale di Jonathan Stockhammer e di Lothar Zagrosek, entrambi specialisti del repertorio moderno e contemporaneo i quali si sono alternati sul podio, soddisfa pienamente le aspettative, mentre il coro affidato alle cure di Paul Hillier mostra un’affinità idiomatica con la musica seicentesca, particolarmente evidente nei brani di Monteverdi. Casa da Música si conferma dunque come una delle istituzioni più dinamiche nel panorama europeo, in grado di offrire proposte sempre originali, esplorando il fenomeno musicale nelle sue molteplici incarnazioni.  

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