Casa che passione

“Sono sposata da un anno e mezzo e vivo con molto entusiasmo la mia nuova vita di casalinga e lavoratrice. Mi piace per esempio, ritornata dal lavoro, sistemare la casa, abbinare i colori della biancheria, posizionare gli asciugamani più belli nel bagno… Mi sono accorta però che rischio di legarmi eccessivamente a queste cose banali. Non vorrei che mi servissero per colmare un vuoto interiore. Eppure, non sono una persona egoista e cerco di dedicarmi anche un po’ agli altri. Come vedi questa situazione?” Sara – Bari Èconsiderevole che tu ti accorga della necessità di “non legarti eccessivamente – come dici – a queste cose banali”. Il vuoto interiore che avverti dimostra come ognuno di noi abbia in sé stesso interrogativi ed esigenze profonde che bisogna far maturare. Comunque, la cura della casa è per te un hobby che ti aiuta a distrarti e distenderti. E poi, rendere la casa più ospitale, senza necessità di ricorrere ad oggetti pregiati, è anche un modo, non banale, di fare accoglienza, facendo sentire a loro agio le persone che vi abitano e quelle di fuori. Un semplice fiore può sbloccare una situazione, una tavola apparecchiata con cura è come dire al marito: “Sono contenta che sei tornato!”. L’apertura agli altri, cui già ti dedichi, ti aiuterà a trovare il giusto equilibrio affinché la passione per l’ordine non diventi mania, ma sia sempre attenzione d’amore. In questo senso e per colmare quel vuoto interiore che sospetti, potresti anche provare a coinvolgere il marito nel tuo interesse. Una curiosa inchiesta ha recentemente spalancato una finestra nelle case delle coppie europee: Lei, regina della cucina, lui re del soggiorno; “Oltre ai servizi e alla cura dei figli – chiedeva -, cosa fanno lui e lei insieme in casa?”. La risposta era: “In tutta Europa la stessa cosa: guardano la tv” (89 per cento).Tante famiglie che conosco cercano invece di arricchire la realtà delle loro case, puntando sull’intesa e l’unità di coppia, sul dialogo e la confidenza spirituale. Anche la cura per la casa diventa per loro occasione di condivisione. Accogliendo il gusto personale l’uno dell’altro, costruiscono e vivono la casa insieme e, attraverso di essa, fanno un’esperienza di unità. “Ricordo che ai primi tempi del matrimonio – mi raccontava un’amica – ero io che decidevo e che disponevo di tutto; eppure non restava alla fine che una certa amarezza nel cuore. Ma, ora che ho trovato due occhi nuovi, vedo ogni cosa con lui, cerco il suo desiderio… Se tante cose pareva che mancassero, ora non mancano più: c’è tanta armonia intorno, perché c’è tra noi l’Armonia”.

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