Cartoline dal cosmo

Durante le ultime feste abbiamo probabilmente inviato messaggi e cartoline di auguri ad amici e persone care, cercando di esprimere, nella scelta del soggetto, il nostro gusto per le cose belle e/o allegre e/o insolite. Anche la natura, in particolare lo spazio cosmico, ha preparato alcune cartoline per noi. Per la verità erano pronte da parecchio tempo, ma per vederle era necessario che il Telescopio Spaziale in orbita intorno alla Terra puntasse il suo occhio nelle profondità dello spazio, verso di esse. E si osserva che man mano che l’occhio dell’uomo arriva sempre più lontano nello spazio o sempre più sprofonda nel microcosmo, cresce la bellezza degli scenari che gli si presentano. È una bellezza che colpisce al primo sguardo, come insieme, prima di soffermarsi sui particolari. Sempre originale, sempre inattesa. Il motivo per cui abbiamo pensato di soffermarci a contemplare e riflettere sull’immaginazione della natura anche nei suoi aspetti meno noti e più suggestivi, è perché questa nostra epoca tormentata ha forse bisogno di accorgersi della bellezza come non mai. E anche perché nel mondo della scienza ferve un dibattito su quello che viene chiamato “riduzionismo”, cioè il metodo che per comprendere il tutto ne studia le parti. Questo approccio, che ha dominato la scienza per un lungo periodo, tende a considerare l’universo co- me inesorabilmente determinato, e l’uomo, insieme a tutti gli eventi biologici e mentali, come riducibile ad eventi fisici, descrivibili quindi esclusivamente e semplicemente con le leggi e le proprietà della materia e dell’energia. Negli ultimi decenni però questa visione è entrata sempre più in crisi, con la scoperta della crescente complessità dei fenomeni, insieme alle infinite combinazioni di strutture e processi “aperti”, nel senso di non prevedibili a priori; si è rafforzato invece un altro approccio che considera la natura dinamica ed emergente, come un tutt’uno costituito – e “sensibile” – non solo a particelle ed energia, ma anche ad eventi e relazioni. La bellezza di queste cartoline ci aiuta appunto a non concentrarci nel particolare tanto da non saper più vedere, capire e “gustare” l’insieme, che è sempre più della somma delle sue parti costituenti. Un godimento quindi per gli occhi con queste immagini dell’universo. Universo che, a quanto sembra, potrebbe avere un colore: un gruppo di scienziati, infatti, ha provato a combinare la luce proveniente da migliaia di galassie poste a 2 e 3 miliardi di anni luce dalla Terra. Combinando i colori della parte visibile dello spettro di radiazione, si è ottenuta la tonalità dominante su larga scala: “Il colore dell’universo è abbastanza vicino al turchese tenue, con qualche punto percentuale di verde”. C’è da scommettere che questo colore sarà presto di moda.

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