Cartine del mondo

Quaranta mappe geografiche assai alternative che ci aiuteranno a capire un po' meglio cio' che ci circonda, alcune faranno sorridere, altre riflettere... 
Cartina al contrario

A scuola, probabilmente, per molti di noi la geografia risultava un po’ noiosa: almeno finché si trattava di imparare a memoria nomi di capitali o le principali produzioni agricole di un Paese, effettivamente era facile trovare qualcosa di più interessante a cui dedicarsi. Le carte geografiche però, almeno quelle non convenzionali, possono far scoprire cose davvero curiose: è il caso di un link al sito www.realfarmacy.com che sta girando in rete, dal titolo «Quaranta mappe che vi aiuteranno a capire il mondo». Tranquilli, non stiamo per sciorinarvele tutte quante; però almeno alcune sono davvero istruttive e meritano un’occhiata.

Nella numero tre, ad esempio, sono evidenziati gli unici Paesi che la Gran Bretagna non ha mai invaso nel corso della storia: appena 22, tra cui – c’era da aspettarselo – Città del Vaticano, il principato di Monaco, il Liechtenstein e Andorra. Nemmeno gli Usa, da ex colonia, si sono salvati; né l’Italia, che durante la seconda guerra mondiale ha visto le truppe alleate arrivare sul proprio territorio.

Interessante anche la quinta, che mostra la diffusione dei Mc Donald’s nel mondo: eccetto che in Groenlandia, l’Africa centrale, la Bolivia, la Mongolia, l’Indonesia, la Corea del Nord e pochi altri, il Big Mac lo potete ordinare dovunque. Magari non vi conviene farlo il Norvegia, dove costa ben 7,18 dollari; più del doppio dei 3,57 degli Usa, che hanno anche il maggior numero di punti vendita (13.381).

Venendo a cose più serie, la sesta cartina assegna ai vari Paesi un colore diverso in base alla lunghezza del congedo di maternità retribuito. Scopriamo così che in Italia ce la passiamo bene, dato che supera le 26 settimane (la soglia più alta considerata), così come in buona parte dell’Europa e – udite udite – in Iran; mentre gli Stati Uniti sono l’unico Stato «occidentale» che non la prevede affatto, in compagnia di altri sette – dal Suriname, alle Samoa, alle Tonga. Insomma, un poco invidiabile primato. Se poi pensavate che gli Usa detenessero almeno quello del più alto tasso di ricercatori per abitante, ricredetevi: “appena” 4663 per milione, contro i 7.313 dell’Islanda e addirittura i 7.701 della Finlandia – numeri peraltro simili in tutti i Paesi Scandinavi, vero e proprio Eden della ricerca.

Proseguendo la lettura si scopre che tra Cina e Sudest asiatico si concentra oltre metà della popolazione mondiale, che la zona in cui si consuma più alcol pro capite (oltre 12 litri l’anno) è la Russia e il Nordeuropa, che la linea aerea più frequentata è la a noi sconosciutissima Jeju-Seoul  (10,16 milioni di passeggeri l’anno), che in quasi tutti gli Stati americani il funzionario pubblico più pagato è un allenatore sportivo, o che a consumare più caffè è insospettatamente la Scandinavia (oltre 6 litri pro capite l’anno); ma anche che se tutta la popolazione mondiale vivesse in una città dalla stessa densità di Parigi ci starebbe in “solo” 331.000 km quadrati (circa la superficie dell’Italia), che solo tre Paesi (gli Usa, la Liberia e la Birmania) non usano il sistema metrico, o che – venendo di nuovo a cose più serie – le condanne per corruzione si concentrano in Nigeria, Argentina, Cina e Russia. Insomma, una miniera di informazioni forse non necessariamente utili nella vita di ogni giorno, ma che aiutano – appunto – a “capire il mondo”.

La carrellata si conclude con un planisfero capovolto: «Perché nord e sud – si spiega – sono solo una convenzione arbitraria».

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