Carta stampata più verde del web

Belli gli iPad, vero? Si potrebbe pensare che siano un passo avanti nella salvaguardia dell’ambiente, perché permettono di non usare carta. Ma ne siamo così sicuri?
carta

Ogni mezzo di comunicazione ha un impatto ambientale: sia inviare una mail che spedire una lettera tradizionale significa consumare energia e risorse. E pochi sanno che leggere un quotidiano cartaceo consente di emettere il 20 per cento in meno di anidride carbonica che passare 30 minuti a scorrere le notizie online.

 

L’industria cartiera e dei prodotti forestali, infatti, compensa le risorse consumate piantando alberi (l’Abundant forest alliance ne pianta 1,7 milioni al giorno in Nordamerica, il triplo di quanto viene tagliato), e riciclando sia la carta (il 60 per cento negli Usa, mentre il riciclo dei prodotti elettronici è solo del 18 per cento) che le fibre. Il consumo di energia è un altro fattore chiave: il 60 per cento di quella usata nell’industria cartiera americana viene da fonti rinnovabili ed è utilizzata in loco, riducendo così l’impatto ambientale ben più dei dispositivi elettronici.

 

Anche i “caratteri ecologici” aiutano: nella stampa di ciascuna lettera possono essere lasciati dei minuscoli puntini bianchi che non pregiudicano la lettura, ma permettono di usare meno inchiostro. E non è l’unico modo per risparmiare: i ricercatori dell’Università del Wisconsin hanno verificato che stampare usando il carattere Century Gothic, particolarmente sottile, richiede fino al 30 per cento in meno di inchiostro rispetto ad Arial. C’è da dire però che, essendo uno stile dai caratteri leggermente più larghi, occupa più spazio e quindi più carta: bisogna quindi valutare il bilancio finale nel caso in cui il documento sia più lungo di una pagina. Ad ogni modo, per un ateneo che spende ogni anno 100 mila dollari in toner, il risparmio è di migliaia di dollari anche senza raggiungere il 30 per cento teorico. Insomma, coniugando il potere della carta all’efficienza della tecnologia, si possono ottenere i risultati migliori.

                                                                                                                                            (da Living City – traduzione di Chiara Andreola)

 

Così nell’Unione Europea

L’Ue ha importato nel 2009 quasi 19 mila tonnellate di carta e cartone da riciclare, e ne ha esportato a sua volta 22 milioni e mezzo di tonnellate (dati Istat). In Italia in particolare, secondo il Consorzio nazionale recupero e riciclo imballaggi a base cellulosica (Comieco) si ricicla quasi il 75 per cento degli imballaggi in carta e cartone, con benefici economici stimati in 376 milioni di euro annui tra risparmio sui costi di discarica, creazione di posti di lavoro e diminuzione dell’impatto ambientale. La raccolta differenziata di carta è cresciuta del 7,1 per cento rispetto al 2007, arrivando a toccare i 3 milioni di tonnellate annue. Circa l’80 per cento degli imballaggi è oggi prodotto con materiale riciclato. (C.A.)

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