Caritas a fianco dei poveri
Le Caritas continuano a schierarsi a fianco dei poveri. Tanti i problemi che le interpellano: immigrazione, giustizia minorile, tossicodipendenze, disagio fisico e mentale, volontariato e nuovo servizio civile. Ma loro che ogni giorno lavorano con chi si trova ai margini della società, dicono: “Continueremo a dare voce a chi non ha voce”. Si sono dati appuntamento a Bellaria (Rimini) per l’annuale convegno delle Caritas diocesane. Ad aprire i lavori mons. Benito Cocchi, presidente della Caritas italiana, che ha chiesto alle comunità cristiane di inventare “nuove forme di solidarietà”. “E se il mondo che cambia può spiazzare le nostre metodologie libresche – ha aggiunto – la carità concreta e vissuta costituisce un punto fermo comprensibile ed atteso da tutti”. L’obiettivo di chi lavora a fianco dei poveri – dice don Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana – è “stare nella storia con cuore rinnovato riuscendo a dire parole di speranza attraverso la quotidianità di una vita semplice, essenziale, coinvolta giorno per giorno nei problemi del quartiere e in quelli del mondo”. Austria: Il vescovo e i bambini “Quasi sempre i vescovi scrivono lettere pastorali agli adulti. Oggi vorrei provare a scriverne una ai bambini”. Alois Kothgasser, vescovo di Innsbruck, ha così introdotto la prima lettera pastorale scritta in Austria con il contributo di bambini, letta e distribuita domenica 23 giugno in tutta la diocesi. Prima di prendere carta e penna, il vescovo ha chiesto “consiglio” a sette bambine che alla richiesta di mons.Kothgasser hanno risposto con serietà, formulando domande sul contenuto del “Padre nostro”: “Perché Dio perdona sempre? “. Oppure: “Dio è solo in cielo?”. Con la lettera del vescovo, il pieghevole contiene anche un gioco sul contenuto del testo. I vincitori parteciperanno al sorteggio di alcuni premi. Il più ambito? La consumazione di un gelato con il vescovo per dieci bambini. Ringraziando i piccoli “per avermi aiutato a comprendere meglio il Padre nostro”, Kothgasser spiega: “Noi grandi siamo adulti nella fede e talvolta anche un po’ vecchi. Quand’è così, la fede non ha più lo slancio e la forza iniziali. Voi bambini potete aiutarci a riscoprire lo slancio iniziale “. “Noi, bambini ed adulti – conclude – potremo gioire della fede e vivere di essa solo se condividiamo le preoccupazioni, le domande e le speranze e se non dimentichiamo mai che Dio è e rimane il nostro “abbà”, padre”. Europa: Le chiese ci sono! “Nel processo in atto verso un nuovo ordinamento istituzionale, l’Europa non potrà ignorare la sua eredità cristiana”. È il nuovo appello che Giovanni Paolo II ha lanciato nel messaggio inviato ai 250 docenti universitari – provenienti da 23 paesi europei – riuniti a Roma per partecipare al Convegno “Verso una Costituzione europea?”. Ancora una volta, il papa è tornato a chiedere di fare “memoria” di quelle “radici cristiane ” che hanno segnato la storia europea, senza “cedere a nessuna tentazione nostalgica” ma “aprendosi alle nuove sfide emergenti con fedeltà creativa “. Giovanni Paolo II fa appello “alle comunità cristiane e a tutti i credenti in Cristo” affinché sappiano “mettere in atto una vasta e articolata azione culturale”. “È urgente e necessario – aggiunge – mostrare con la forza di argomentazioni convincenti e di esempi trainanti” quanto il cristianesimo abbia inciso in tutti i campi del sapere e della cittadinanza europea. Il convegno romano si è svolto proprio alla vigilia della sesta sessione della Convenzione europea dedicata all’ascolto della società civile. Associazioni, forum, enti e sindacati sono stati convocati a Bruxelles per esprimere le proprie aspettative sul rinnovamento delle istituzioni europee e su quanto i cittadini chiedono alla costruzione dell’Europa del XXI secolo. Tra le organizzazioni non governative che hanno allestito uno stand nei corridoi del Parlamento europeo, erano presenti anche le chiese cristiane. A loro nome è intervenuto nella sessione plenaria Keith Jenkins, rappresentante della Conferenza delle Chiese europee (Kek) che ha parlato anche in rappresentanza delle conferenze episcopali europee. Dopo la società civile sarà la volta dei giovani. Si aprirà infatti il 9 luglio – sempre nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles – la “Convenzione dei giovani” per il futuro dell’Europa, alla quale parteciperanno 210 giovani, tutti al di sotto dei 25 anni di età e provenienti dai 15 paesi membri dell’Unione Europea e dai 12 paesi candidati all’allargamento. Vacanze: Gli auguri dei vescovi I vescovi augurano buone vacanze a tutti e invitano i cristiani a vivere questo periodo come un momento “di intimità con Dio”. In prossimità dell’estate, il card. Carlo Maria Martini – che presto lascerà la guida dell’arcidiocesi di Milano – ha inviato ai fedeli un messaggio in cui li invita a vivere la vacanza come un “incontro ogni volta nuovo con il Signore”, propiziati dall’immersione nella natura. L’estate – aggiunge Martini – è un momento favorevole per riscoprire il silenzio e l’ascolto della Parola che “infonde forza e coraggio per guardare avanti e sognare il domani preparato da Dio per noi”. Auguri anche dal cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, che parla di riposo come momento di “ricreazione” delle energie fisiche e spirituali. Per la diocesi di Gaeta invece l’estate si unisce al turismo: di qui l’invito alle parrocchie di curare l’accoglienza dei turisti, realizzando “liturgie capaci di creare un clima di famiglia”.