Captagon, la droga del Medio Oriente

L’anfetamina sempre più diffusa tra i giovani in Medio Oriente si chiama captagon, detta anche “cocaina dei poveri”. Viene prodotta soprattutto in Siria e transita per il Libano arrivando in Europa, per essere poi inviata in Arabia Saudita e nei Paesi del Golfo, principali piazze di spaccio e consumo.
Foto Pexels

Le segnalazioni di maxi-sequestri di captagon in Medio Oriente non sono una novità, ma neppure in Europa. A luglio 2020 “il più grande sequestro di anfetamine a livello mondiale” fu effettuato nel porto di Salerno, proveniente dalla Siria. Si trattava di 14 tonnellate di captagon, per un valore stimato in un miliardo di euro.

Asianews.it dà notizia di un sequestro del 15 settembre scorso: «La polizia degli Emirati Arabi Uniti ha sequestrato 13 tonnellate (86 milioni) di pillole di anfetamina nascoste in un container contenente mobili, per un valore di oltre un miliardo di dollari. La droga è conosciuta come captagon, la cocaina dei poveri, ed è stata rinvenuta in seguito a una segnalazione. Il sospetto è che sia stata prodotta in Siria, epicentro globale dello stupefacente».

Ciò che colpisce particolarmente in questi analoghi sequestri sono le enormi quantità. Poiché il captagon rintracciato e sequestrato è evidentemente solo una parte di quello prodotto e smerciato, sorge la domanda: quanto ne viene prodotto, da chi e dove? Chi lo consuma? Ed altre mille domande. Un dato di fatto è che siamo di fronte ad un’impennata di produzione e smercio, soprattutto fra i giovani mediorientali: nel 2021 sono state sequestrate nell’area del Golfo Persico 250 milioni di pillole, 18 volte più del 2018.

Un’indicazione scarna ma chiara sul captagon sequestrato in Europa nell’ultimo anno l’ha fornita recentemente l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt): «Le recenti grandi spedizioni di captagon sequestrate in Europa erano destinate ad essere dirottate verso i Paesi della Penisola Arabica, in particolare l’Arabia Saudita dove si concentrano i principali mercati di consumo di captagon». E aggiunge: ci sono «prove che indicano che il regime di Assad [Siria] beneficia finanziariamente del commercio di captagon».

Il captagon è infatti prodotto soprattutto in Siria e Libano, mentre l’Europa è un punto chiave di trasbordo. Si ritiene – continua l’Osservatorio europeo delle droghe – che «i gruppi armati legati al regime siriano in Libano e in Siria svolgano un ruolo nel commercio di captagon». Secondo dati forniti da polizie e centri di monitoraggio degli stupefacenti di Austria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Romania, nonostante le grandi partite di captagon sequestrate in Paesi dell’Ue, il consumo di captagon in Europa sarebbe relativamente scarso: cioè, è scarso il consumo di quella particolare miscela denominata captagon, mentre sono diffuse altre metanfetamine, come per esempio la micidiale crystal meth.

Il captagon arrivò alla ribalta delle cronache perché diffuso fra i miliziani dello Stato Islamico (la droga del jihad), ma è ormai diventato una vera e propria industria che vale 10 miliardi di dollari l’anno. Soldi che alimenterebbero in particolare le esauste casse del regime siriano e soprattutto quelle di alcuni membri della famiglia Assad, tanto che la Siria è ormai considerata da molti un vero e proprio narco-stato, ma anche le casse di diversi gruppi antagonisti del regime di Damasco, come islamisti e jihadisti di Idlib.

Produrre captagon non sembra difficile e le quantità messe in commercio ammontano a diverse centinaia di milioni di pillole l’anno. Sul mercato, una pillola di captagon costa poco, anche se ne esistono diversi tipi: le più raffinate costano anche 22-25 euro ciascuna, ma quelle più economiche (e più pericolose) si possono comprare a poco più di un euro l’una, vendute però quasi sempre in confezioni da 200 pillole.

Il captagon consiste, in genere, in una metanfetamina (fenetillina) mescolata a caffeina (o ad altre sostanze come paracetamolo, chinino e/o antidolorifici vari), il cui effetto principale è di non far sentire la fatica ed eliminare la paura. Stimola il cervello facendo aumentare (almeno all’inizio) l’attenzione e la fiducia in sé stessi, diminuendo contemporaneamente l’appetito (tra le ragazze si usa in particolare per dimagrire) e il bisogno di dormire. Da un punto di vista sociale ed etico il captagon è percepito in contesti islamici (dove è soprannominato abou hilalain) come meno pericoloso e vietato della cocaina o dell’alcool. Certamente il consumo, e soprattutto l’abuso, di captagon, come di tutte le anfetamine, comporta alla lunga, oltre alla dipendenza, seri danni all’organismo, con lesioni al sistema nervoso e ai muscoli, cuore compreso.

Le narco-fabbriche di morte mediorientali (siriane, afghane, filo o anti iraniane, filo o anti russe o americane che siano), letali quanto e forse più delle bombe e dei droni, sono poi spesso ammantate anche di una retorica islamisticheggiante, insopportabile per una fede autentica, che fa parte di un’irrinunciabile azione scenica che pretende di giustificare tutto e il contrario di tutto con la fede.

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