Capolavori della scultura buddhista giapponese
Non è un mistero che da 150 anni Giappone e Italia coltivino relazioni diplomatiche, ma che addirittura già dal ‘500 fiorissero contatti tra il Belpaese e il grande impero orientale forse è una novità per i visitatori che entreranno nelle romane Scuderie del Quirinale dove è aperta una rassegna che definire eccezionale non è retorico, una volta tanto.
Qui si spazia dal VII al XIV secolo con una ventina di sculture di diversi materiali – bronzo, legno dipinto, o meno –, di differenti dimensioni, le quali tratteggiano un filo conduttore dell’arte giapponese lungo i secoli. Divinità, guerrieri, figure sapienti si alternano nelle più variegate espressioni della storia, del mito e della religione, con espressioni ora di sublime pace, ora di fierezza, ora di lotta.
È un mondo a noi ignoto che ci si rivela, una sapienza arcaica che è arrivata sino ad oggi e che merita di venire conosciuta e valorizzata. Ci sono delle sorprese autentiche, delle affinità insperabili con l’arte italiana. Fa impressione l’accostamento tra la scultura del Basu Sennin (XIII secolo) e la Maddalena di Donatello: identica la scheletricità del corpo, più raccolto nell’artista rinascimentale, più espressionista in quello giapponese, ma identico risulta invece il pathos.
Potremmo sorprenderci osservando l’esagitata donna del Compianto sul Cristo di Niccolò dell’Arca accostata alla scultura di Naraenkengo del XIII secolo, di eguale violenza fisica e sentimentale, oppure accostare il Doriforo del greco Policleto del V secolo a.C. a certe placide immagini di divinità della religione buddhista.
Il fatto è che, pur con stili e sensibilità diverse, l’animo umano attraversa medesime vibrazioni emotive, uguali pensieri e identico amore e ricerca per la bellezza. Questa splendida ed unica rassegna rappresenta una occasione imperdibile per entrare nell’idea di bellezza e di armonia di un mondo che ci è sempre più vicino e che svela l’universalità del sentimento dell’uomo.
Capolavori della Scultura buddhista giapponese. Fino al 4 settembre
(catalogo Mondo Mostre Scuderie del Quirinale)