Cancro e sanità responsabile

Ad oggi, solo il 4,2% della spesa sanitaria è investita in prevenzione, contro il 5% dichiarato nei Lea. Se si incrementasse la spesa pubblica di circa 1 miliardo di euro, il risparmio per le cure non più necessariesupererebbe i 7 miliardi

Promozione degli stili di vita favorevoli alla salute, screening e diagnosi precoci, potenziamento dell’investimento sulla prevenzione e presa in carico del paziente con reti interdisciplinari di professionisti: ecco la strategia descritta nel Rapporto sullo stato dell’Oncologia in Italia, presentato al Senato dall’Associazione italiana di oncologia medica.

Apprezzabile l’approccio al cancro come patologia cronica, la cui insorgenza e sviluppo dipendono da molti fattori, prevenibili con le scelte giuste. La prevenzione è capace di portare enormi benefici in termini di vite umane e importanti risvolti economici: fino al 40% delle neoplasie maligne (circa 146 mila casi ogni anno) potrebbe essere evitato adottando stili di vita sani, applicando normative per il controllo dei cancerogeni ambientali, implementando gli screening. Ad oggi, solo il 4,2% della spesa sanitaria è investita in prevenzione, contro il 5% dichiarato nei Lea. Se si incrementasse la spesa pubblica di circa 1 miliardo di euro, il risparmio per le cure non più necessariesupererebbe i 7 miliardi. Infine colpisce la valorizzazione della interdisciplinarietà e della relazionalità delle cure: il medico oncologo è definito nel rapporto un “costruttore di ponti” tra specialità differenti. Un approccio di cui  tutta la medicina sente profondamente necessità.

spartacomencaroni@gmail.com

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