Campioni il sogno

C’era da aspettarselo. Prima o poi doveva accadere. Bastava guardare i dati d’ascolto. Nelle ultime stagioni due cose hanno catturato l’attenzione del grande pubblico televisivo: il calcio e i reality show. Che qualcuno pensasse di fare due più due era addirittura ovvio. L’idea di trasformare gli spogliatoi in uno studio pieno zeppo di telecamere è venuta a Mediaset. È nato il Grande Fratello del gol che doveva essere l’evento televisivo di questa stagione. Doveva. Perché i primi dati d’ascolto hanno già indotto qualcuno a cambiare il nome della trasmissione: da Campioni a Bidoni. Gli ascolti languono e già si parla di flop. Dopo 90 mila provini, il programma segue le vicende del club romagnolo del Cervia impegnato nel campionato di Eccellenza. Otto giocatori li mette in campo il mister Graziani, gli altri li scelgono i telespettatori da casa. I tre finalisti andranno in riti- ro con Inter Juventus e Milan coronando così il sogno di allenarsi al fianco di Kakà, Adriano e Nedved. Il format è quasi banale, già agli albori di Quelli che il calcio Fabio Fazio aveva fatto dell’Atletico Van Goof un fenomeno sociale. La prima impressione è però di grande noia. Forse è l’overdose di pallone. Ma è più probabile che sia segnale di una crisi di rigetto per un certo tipo di calcio. Sulla carta le intenzioni erano buone. Dare una chance a tutti, mostrare la vita del gruppo, gli uomini dietro la divisa della domenica, portare in scena la fatica e i sacrifici per raggiungere risultati, esaltare il sano spirito dello sport. Per di più mettere sotto i riflettori il sudore di umili calciatori di provincia avrebbe potuto spostare per un po’ il fuoco dai tanti campioni strapagati con i loro vezzi (e vizi) da star, emissioni salivari e pose machiste comprese. Uno dei selezionati è stato però messo alla porta perché non abbastanza telegenico. I suoi compagni sono tutti abbastanza bellocci, pronti a conquistare le copertine dei giornali scandalistici proprio come i fratelli maggiori a caccia di veline. Presto quelli del Cervia li vedremo ovunque dalla De Filippi e da Costanzo, da Gerry Scotti e dalla Gialappa’s. Non è esattamente ciò di cui ha bisogno un calcio senza vivai e senza valori come il nostro. Dilettanti del calcio, professionisti dell’ospitata. In difficoltà con uno stop, già pronti per lo spo HIP HOP GENERATION RAITRE È un corso accelerato sulla cultura hip hop. Una specie di due anni in uno per chi è a digiuno di rap, breakdance e spray art. A condurre le tre puntate il giovane rapper di Bologna Inoki. Ai più anziani sembrerà d’essere finiti in una chiassosa stazione della metropolitana, i più giovani forse storcono il naso perché il programma sembra pensato dai papà. Ma il pregio è proprio questo: il tentativo di avvicinare le generazioni e le arti ospitando due icone della danza come Carla Fracci e Daniel Ezralow. G.B. RaiTre,mercoledì, ore 23,30.

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