Campania: come cambia la gestione dei beni culturali

A poco più di un anno dal loro insediamento (la presentazione ufficiale è del 15 settembre 2015), i nuovi direttori dei musei della Campania possono vantare un bilancio abbastanza positivo  
Reggia Caserta

Nella Regione che possiede un vastissimo patrimonio artistico, quasi mai valorizzato a pieno, sono stati ben 4 i direttori collocati dal ministro Dario Franceschini dopo un concorso internazionale. Il francese Sylvain Bellenger, 60 anni, storico dell’arte con un curriculum internazionale e decorato con la Legion d’Onore, dirige il Museo di Capodimonte.

 

Il filosofo e manager bolognese Mauro Felicori, 63 anni, guida la Reggia di Caserta. Al Museo archeologico nazionale di Napoli è andato, invece, il toscano Paolo Giulierini, 46 anni, archeologo con lunga esperienza nella direzione museale. Il più giovane dei nuovi direttori, 34 anni appena, Gabriel Zuchtriegel del Baden-Württemberg, è approdato al Parco archeologico di Paestum. Laureato in archeologia classica, ha maturato esperienza di scavi e gestione museale.

 

Tra luci e ombre, tutti e 4 sono stati sotto i riflettori cercando di dimostrare il proprio valore. Felicori è assurto all’onore delle cronache perché, a detta dei custodi del capolavoro vanvitelliano, lavorava troppo, costringendo anche loro a turni più lunghi. Al di là delle polemiche, la gestione “alla bolognese” della Reggia di Caserta ha portato un significativo incremento dei biglietti d’ingresso e il trend continua con le aperture serali del sabato, gli spettacoli e altre iniziative artistiche.

 

Aperture serali, ma al giovedì, anche per il Museo di Capodimonte dove, oltre ai consueti concerti, sono previste iniziative originali come “Racconta il museo a modo tuo” e incontri con il mondo dell’economia e dell’imprenditoria. Al Museo archeologico sono in programma degustazioni della cucina dell’antica Pompei (di questi tempi molto in voga) e, oltre alle splendide mostre “Mito e Natura” ed “Egitto a Napoli”, la personale dell’artista russo Alexey Morosov, con 30 opere plastiche sul tema “Pontifex Maximus”, in una commistione tra antico e moderno molto di moda, visto il contemporaneo successo della mostra delle statue colossali di Igor Mitoraj negli Scavi di Pompei.

 

A Paestum concerti e spettacoli, laboratori didattici, aperture notturne, visite (solo di venerdì) ai ricchissimi depositi e riapertura dei templi chiusi per 20 anni, con un nuovo percorso integrato, senza barriere architettoniche. Piatto ricco per gli amanti dell’arte e, soprattutto, una nuova consapevolezza del patrimonio artistico che può e deve essere fonte di ricchezza per il territorio e per la nazione.

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