Camminando lungo il confine
Nove partecipanti, sette giorni, circa un centinaio di chilometri: sono questi i numeri di “Walk the Line”, progetto dell’associazione culturale Altrememorie, in collaborazione con una lunga serie di altre entità analoghe e con il sostegno economico della Regione Fvg. In un territorio in cui il confine è stato luogo di incontro ma anche di scontro di popoli e di culture, la volontà è quella di «costruire una nuova narrazione di confine»: dal 28 maggio al 3 giugno infatti Giovanni Chiarot e Matteo Carli dell’Associazione Altrememorie, assieme all’antropologa Janine Schemmer, lo scrittore e giornalista Nicolò Giraldi e la guida naturalistica Leonardo Cerno, guideranno un cammino a tappe da San Pietro al Natisone a Malga Coot, seguendo e intrecciando la linea di confine italo-sloveno.
Con loro ci sarà un gruppo composto da 9 studenti e studentesse universitari/e – 3 dall’Italia, 3 dalla Slovenia e 3 dall’Austria – che raccoglieranno ogni giorno gli stimoli, le emozioni e gli spunti che il paesaggio e l’esperienza ispireranno loro. Dopo l’evento inaugurale al museo SMO di San Pietro al Natisone il 28 maggio, dalla mattina seguente i e le partecipanti si sposteranno zaino in spalla per circa 16 km al giorno lungo un tracciato di sentieri prestabiliti. «Ogni giorno saranno invitati ad unirsi al cammino esperti, artisti e scrittori che arricchiranno l’esperienza del viaggio e la dimensione transculturale – spiegano gli organizzatori -. Tutto il materiale prodotto verrà sintetizzato in un lavoro corale che sarà accessibile pubblicamente su una piattaforma online. Le visioni di ognuno, maturate ed elaborate giorno per giorno durante il percorso, verranno condivise e rielaborate insieme». Un incrocio dunque tra un’esperienza di vita, il raccontarla singolarmente e insieme, e il fatto di intrecciarla con la storia e la cultura di questi luoghi.
Chi fosse interessato a partecipare può inviare una mail entro il 23 aprile a camilla@cooperativapuntozero.it, allegando una lettera di presentazione e motivazione e un curriculum escursionistico in cui specificare le proprie capacità fisiche e le esperienze già fatte di escursioni in montagna per più giorni: c’è infatti da tener presente che il percorso è impegnativo, sia per quanto riguarda il dislivello che le distanze da coprire ogni giorno. Ognuno dovrà essere autonomo per quanto riguarda l’attrezzatura personale, portando il necessario per affrontare cinque giornate di montagna, compreso il pernottamento in rifugio o bivacco. Il vitto e l’alloggio saranno a carico dell’organizzazione, mentre saranno a carico dei partecipanti le spese di trasporto per raggiungere il punto di partenza (San Pietro al Natisone) e per rientrare dal punto di arrivo. Le selezioni verranno fatte entro il 30 aprile dall’organizzazione.
C’è da ricordare che “Walk the Line” è alla seconda edizione: nel 2022 era infatti stato percorso, con modalità analoghe, il tratto di confine tra Tribil Superiore e Trieste. «Walk the Line è un progetto esplorativo-narrativo che mira ad elaborare un racconto collettivo di memorie, storie e paesaggi di un tratto di confine dal forte valore culturale, storico e politico – avevano scritto gli organizzatori all’epoca -. La metodologia utilizzata indaga il tema del camminare inteso come pratica di conoscenza, di narrazione e di condivisione. L’azione collettiva di percorrere a piedi un tratto di confine è uno strumento privilegiato per decifrare il paesaggio e misurare lo spessore di una linea che solo apparentemente è un segmento fra due nazioni. Di giorno in giorno viene stato sviluppato un racconto itinerante che intreccia memorie, storie e paesaggi lungo un tracciato dal forte valore culturale storico e politico. In quest’ottica viene affidato un ruolo primario agli studenti e alle studentesse coinvolte, puntando a costituire un osservatorio mobile internazionale in cui il punto di vista è stato affidato alle nuove generazioni dell’Europa di oggi».
Il materiale realizzato lo scorso anno è visibile sul sito di Walk the Line 2022.
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