Cambiare le lire in euro è di nuovo possibile

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il provvedimento del governo Monti che, nel 2011, anticipò di tre mesi la prescrizione della lira. Perciò, dalla prossima settimana e per tre mesi, si potrà chiedere il cambio delle lire in euro presso gli sportelli della Banca d'Italia
Lire ed euro

Finalmente una bella notizia per i tantissimi possessori delle vecchie monete e banconote in lire che non hanno potuto convertirle in euro. Grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale, depositata ieri, con la quale è stato accolto il ricorso di un gruppo di risparmiatori, è stato dichiarato illegittimo il provvedimento del governo Monti che, nel 2011, anticipava di tre mesi la prescrizione della lira. Tale provvedimento, di fatto,  non rispettava il termine decennale di prescrizione, ossia fino al 28 febbraio 2012 fissato dalla legge 289 del 2002.

 

In realtà il governo Monti, all’epoca, fu costretto ad effettuare quel provvedimento della chiusura anticipata del termine della conversione lira-euro con effetto immediato a causa della drammatica situazione dei conti pubblici e, tale anticipazione, rappresentava una strategia per alleggerire il debito pubblico, ovviamente a danno di tanti cittadini.

 

Adesso con questa sentenza n. 216 della Corte Costituzionale è stata decretata l’infondatezza di quella anticipazione del termine di cambio valuta. Per i giudici costituzionale: ”nemmeno la sopravvenienza dell’interesse dello Stato alla riduzione del debito pubblico, alla cui tutela è diretto l’intervento legislativo nell’ambito del quale si colloca anche la norma denunciata, può costituire adeguata giustificazione di un intervento così radicale in danno ai possessori della vecchia valuta, ai quali era stato concesso un termine di ragionevole durata per convertirla nella nuova”.

 

Inoltre i giudici costituzionali, con tale sentenza, entrano nel merito del problema facendo rilevare: “il fatto che, al momento dell’entrata in vigore della disposizione censurata, fossero già trascorsi nove anni e nove mesi circa dalla cessazione del corso legale della lira, non è idoneo a giustificare il sacrificio della posizione di coloro che, confidando nella perdurante pendenza del termine originariamente fissato dalla legge, non avevano ancora esercitato il diritto di conversione in euro delle banconote in lire possedute”.

 

C’è da dire che nel corso di questi anni le associazioni di consumatori, facendosi carico delle proteste di tantissimi utenti ancora possessori di lire in banconote e monete, avevano invitato a non disfarsene in attesa dell’eccezione di costituzionalità sollevata dalla sezione specializzata in materia di impresa del tribunale di Milano.

Dopo questa sentenza,  dalla prossima settimana e per circa tre mesi i cittadini potranno recarsi ad uno sportello della Banca d’Italia e pretendere il cambio in euro.

Da una stima della Banca d’Italia, le banconote in lire ancora non rientrate sono circa 300 milioni, per un valore che si aggira tra 1,5 e 2 miliardi di euro.

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