Cambiare la legge elettorale
Enna, punto centrale della Sicilia, ha ospitato una giornata regionale dedicata alla presentazione del documento redatto dal Movimento politico per l’unità e dal Movimento Umanità Nuova per la riforma della legge elettorale e per la regolamentazione dei partiti.
Sono intervenuti Paolo Lòriga e Marco Fatuzzo, esponenti del Movimento politico per l’unità, e Liboria Di Baudo, palermitana, donna ricca di energia e di idee, portavoce dei Movimenti civici di Sicilia: una rete di 42 associazioni.
In una regione in cui siamo abituati a sentire un’interminabile litania di lamentele e di ragioni che impediscono lo sviluppo, finalmente vengono in evidenza le persone normali: quelle che ogni giorno sbattono sui muri della mafia e del clientelismo, dell’inerzia e dell’inefficienza, però si chiedono: cosa posso fare io, qui e ora, per andare avanti? Nascono così, per rabbia oltre che per amore, le azioni che portano nel tempo a rivedere, come abbiamo sentito, un bilancio comunale, i costi della depurazione delle acque e della raccolta differenziata.
Marco Fatuzzo ha sottolineato che la strada intrapresa è quella giusta. Occorre rafforzare un movimento culturale unitario (negli obiettivi e nel metodo) che porti a cambiare in modo pacifico le cose. Paolo Lòriga ha offerto una chiave di lettura dei vari movimenti nati dai cittadini: esprimono il comune sentimento pro-politica e il desiderio del cambiamento. Ci si può mettere assieme per presentare ai politici una comunità estesa politicamente organizzata.
Ed ecco gli oltre 200 partecipanti pronti a far pressione sui parlamentari per costringerli benevolmente ad ascoltarli: l’appuntamento è per il 22 marzo dalle 14.30 alle 17.00 in un’ampia sala a Montecitorio, dove saranno presentate le richieste di modifica della legge elettorale.
Nei gruppi di approfondimento sono state avanzate ulteriori istanze: curare la formazione alla politica di giovani e adulti, rafforzare la rete di associazioni e movimenti, utilizzare linguaggi comprensibili a chiunque, operare il passaggio dalle iniziative culturali alla candidatura negli organismi elettivi. Il cammino prosegue.