Cambia la governance di Bankitalia?

Il Consiglio del Ministri ha proposto la privatizzazione di una parte della Banca d’Italia, nell’ottica di rafforzarne autonomia ed indipendenza. Ma i dubbi permangono ed inquieta l’inattesa accelerazione cha ha fissato al 23 dicembre prossimo l’assemblea straordinaria che dovrebbe chiudere il percorso
Banca d'Italia

Le modifiche del Consiglio dei Ministri per la privatizzazione , prevedono: ricapitalizzazione, tetto alla distribuzione dei dividendi e sulle quote di capitale che lesingole banche proprietarie potranno possedere, possibilità di acquisto di quote da parte di nuove banche, fondazioni, assicurazioni, anche di altri Paesi europei.

C’è chi avanza perplessità.  Per il prof. Marcello Esposito, economista e docente di International Financial Markets all’Università Carlo Cattaneo di Castellanza: «Bisogna chiarire diversi punti prima di farlo. Perché potremmo pentircene».

Il problema principale riguarda il rapporto controllore-controllati. Sì, perché la Banca d’Italia (il controllore) ha la supervisione sui controllati (le maggiori banche italiane, come Unicredit ed Intesa) che, tuttavia, sono gli azionisti di maggioranza dell’Istituto controllore. Si dirà che anche all’interno della Federal Reserve ci sono dei soggetti privati, ma il paragone non regge perché nella Fed americana questi rappresentano una parte davvero marginale del sistema, poco influente sul capitale totale.

Un secondo punto da chiarire è a chi appartengano le riserve valutarie e le riserve auree presenti in Banca d’Italia, e di chi siano i cosiddetti “dividendi non distribuiti”. Su questo, a parere del prof. Esposito, andrebbe fatta preliminarmente chiarezza, altrimenti «non si sa esattamente di che patrimonio si stia parlando e chi ne sia il legittimo proprietario».

Un ulteriore aspetto riguarda l’ingresso di soggetti esterni. Andrebbe ovviamente accresciuta la capacità di controllo, «per verificare che questi soggetti non siano a loro volta controllati da soggetti extra-europei».

Tutti aspetti delicati e non esenti da rischi. «Ci siamo già mangiati le mani per altre operazioni di privatizzazione molto più semplici e meno delicate (come quelle di Ansaldo Energia e di Alitalia) – osserva Esposito – e privatizzare una parte della Banca Centrale potrebbe essere davvero molto pericoloso».

Un appello-denuncia da parte di Fratelli d’Italia.Per l’onorevole Guido Crosetto, l’inattesa accelerazione impressa al processo di privatizzazione, con la fissazione da parte del CdA di Bankitalia dell’Assemblea straordinaria per il prossimo 23 dicembre, «suona come un grave affronto istituzionale al Parlamento».E considera ancora più preoccupante il silenzio di tutte le forze politiche: «Dov’è Grillo? Cosa dice sul tema Berlusconi? Invitiamo il M5S, la Lega, Sel, Forza Italia e tutte le persone libere a far sì che questa inutile ed assurda forzatura possa essere fatta. Spero che anche il neo segretario del Pd Renzi possa dare prova del suo distacco da questi poteri forti ed arroganti».

Staremo a vedere.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons