Calcio, torna la Serie A: i primi botti
Dopo 53 giorni di stop a causa degli inediti Mondiali di calcio sotto Natale svoltisi in Qatar, riapre i battenti la Serie A di calcio. In una giornata caratterizzata dal sentito omaggio sui campi al grande Pelè, si è svolto il sedicesimo atto delle 38 giornate previste, l’ultima delle quali dovrebbe giocarsi da programma il 4 giugno prossimo. Tutte le partite si sono giocate tra le 12:30 e le 20:45: ad aprire le danze allo stadio Arechi di Salerno, i gol di Tonali ed il solito Rafa Leao per il Milan. La squadra di mister Pioli, nonostante i grandi assenti tra cui Maignan, Rebic e Ballo-Touré, è riuscita a sconfiggere la squadra campana ottenendo i primi 3 punti del 2023, nonostante la grande prestazione tra gli avversari del nuovo portiere della nazionale messicana, Ochoa. Per la cronaca, il primo estremo difensore del nord e centro America a giocare in serie A dalla stagione 1994/95.
Piccolo e forse inatteso sollievo per la Sampdoria, inguaiata in fondo alla classifica e dopo quattro sconfitte, vincitrice contro il Sassuolo in trasferta, mentre il Torino pareggia in casa contro il Verona ultimo della classe: la squadra veneta, con 4 sconfitte ed un pareggio nelle ultime 5 partite, resta all’ultimo posto in classifica con soli 6 punti, ma annuncia battaglia. Sorpresa anche nella sfida tra Spezia ed Atalanta: termina anch’essa in pareggio per 2-2 dopo una partita oltremodo sofferta per la squadra bergamasca, che recupera i due gol di scarto al 77° e nel recupero finale. Pur fuori momentaneamente dalla zona coppe, l’Atalanta si trova però a soli due punti dalla Roma sesta in classifica.
A proposito di romane, il capitano Pellegrini conferma la grande forma fisica vista durante le ultime prestazioni siglando il gol partita contro il Bologna, mentre viene clamorosamente sconfitta la Lazio dal sorprendente Lecce, alla terza vittoria in quattro gare. Pareggio per Fiorentina e Monza per 1-1 in zona medio bassa della classifica, mentre la Juventus centra il suo ennesimo proverbiale 1-0 con un gol allo scadere su punizione del polacco Milik nel recupero finale contro la piccola Cremonese, penultima in classifica con soli sette punti. Infine in serata, pareggio ad Udine per 1-1 tra la squadra di casa e l’Empoli, ma è soprattutto la sfida più importante della giornata, quella tra Inter e Napoli, a rubare la scena. La capolista partenopea cade dopo 11 vittorie consecutive nella tanta nerazzurra di San Siro: decisivo il del centravanti bosniaco Dzeko al cinquantaseiesimo. I partenopei restano comunque in cima alla classifica con ben 41 punti, 5 in più del Milan. Mentre i “nerazzurri” si posizionano al quarto posto con 33 punti, uno in meno della Juventus. A sorprendere però, la preoccupante difficoltà del Napoli a creare occasioni contro una diretta contendente, sebbene sia lecito pensare a un normale passo falso. Nell’anno dell’Argentina campione del mondo, Maradona da lassù potrebbe comunque davvero ispirare successi che mancano da troppo tempo nel capoluogo campano…
A tre giornate dalla chiusura di metà torneo, riprende dunque a ritmo serrato il campionato più seguito dagli italiani, in un mese dove non mancherà qualche aggiustamento di mercato e si assisterà all’assestamento del nuovo cda della Juventus dopo il “terremoto” delle dimissioni del precedente, a cominciare dal presidente Andrea Agnelli. Per la “vecchia signora”, dopo le gravi accuse in merito al bilancio e le squallide intercettazioni di alcuni suoi dirigenti, arriva il tempo di chiarimenti e giudizi. Intanto, sul campo, la Serie A ricomincia lasciandosi alle spalle l’insolito periodo di assenza di gioco invernale e notevoli preoccupazioni finanziarie diffuse. Vedremo che direzioni prenderà il pallone sul manto erboso, sempre imprevedibile e comunque unico giudice, almeno sul piano sportivo.