Calcio femminile: al via la Serie A, la prima da professioniste
Si è alzato, nel finesettimana appena trascorso, il sipario sull’edizione 2022/23 della Serie A TIM femminile, caratterizzata finalmente dal debutto del professionismo: “una conquista di civiltà – le parole del presidente federale Gabriele Gravina – che rappresenta una svolta epocale per il calcio femminile e per tutto lo sport italiano”. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) diventa così ufficialmente la prima federazione italiana ad attuare il passaggio, premiando così i sacrifici di quelle calciatrici che, dopo tante battaglie e una spasmodica attesa, vedono finalmente riconosciuti i propri diritti.
Novità e come seguire la Serie A di calcio femminile
Novità di questa stagione è l’inserimento nella programmazione dello slot del venerdì/lunedì, con il primo posticipo del campionato che il 29 agosto alle ore 19 vede l’Inter opposta al Parma. Le prime cinque gare della prima giornata della Serie A Femminile TIM si sono giocate in orario preserale e serale per le alte temperature previste a fine agosto. Il campionato si fermerà per il doppio decisivo impegno della Nazionale di Milena Bertolini con Moldova e Romania nelle qualificazioni mondiali, tornando il 10 e l’11 settembre con i match della seconda giornata. Anche quest’anno, come accade per gli uomini, appassionati e tifosi potranno seguire da casa o in mobilità tutti gli incontri del campionato: TimVision trasmetterà in diretta le cinque partite di ogni giornata, mentre La7, come già lo scorso anno, manderà in onda un incontro per ciascun turno.
Il live match delle gare e tutti gli aggiornamenti in tempo reale saranno inoltre disponibili sul sito www.figc.it/it/femminile e sui profili social FIGC Calcio Femminile su Twitter, Facebook, Instagram e anche su Youtube, dove verranno pubblicati gli highlights di tutte le gare della stagione. Da quest’anno, il sito della FIGC dedicato alle donne si arricchisce di ulteriori nuove statistiche e curiosità, mentre proseguiranno sui social network le rubriche settimanali dedicate alle migliori giocate del week end, con varie clip video che contribuiranno a raccontare al grande pubblico le protagoniste del massimo campionato.
Professionismo femminile: cosa cambia?
Ricordate quanto la nostra nazionale femminile, non ultimo agli scorsi europei di poche settimane fa, veniva criticata perché non otteneva abbastanza risultati? Bene: pochi riflettevano sul fatto che a sfidarle fossero avversarie come Germania, Francia, Norvegia o altre squadre le cui giocatrici potevano definirsi, nella vita, calciatrici di professione. Una differenza sostanziale, oltreché formale, perché anche se già da qualche anno le nostre azzurre hanno a disposizione le strutture delle società maschili e possono permettersi di giocare solo a calcio, fino a poco prima le squadre di Serie A si allenavano la sera: ragazze magari di ritorno da turni di otto ore in fabbrica o ufficio. Eppure, per crescere, un movimento necessita di dare alle proprie atlete la possibilità di concentrarsi esclusivamente sullo sport, senza farle arrivare al punto di scegliere se giocare un “europeo” perdendo il lavoro o investire sul proprio futuro, trascurando lo sport.
Dopo questa storica prima giornata di campionato, le donne potranno realisticamente aspirare ad un futuro da calciatrici come già per i coetanei maschi. Non tanto per i guadagni, dato che, anche visto il seguito non ancora paragonabile, la FIGC ha deciso di uniformare i salari minimi della nuova Serie A femminile professionistica a quelli della Serie C, ovvero 26 mila euro lordi l’anno, ma soprattutto per una serie di tutele di cui poter beneficiare durante e a fine carriera. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, un contratto professionistico prevede contributi previdenziali e per il fondo di fine carriera, pensione, tutele mediche per infortuni e maternità. Inoltre, per chi ha subito infortuni gravi che a volte hanno anche compromesso la qualità della vita a fine attività, il professionismo consente di avere punti di invalidità e la relativa pensione. Il calcio, finalmente anche per le donne, diventa un lavoro a tutti gli effetti: una carriera cui poter aspirare e a cui potere dedicare le proprie energie.
Intanto la scelta di ridurre la Serie A temporaneamente a 10 squadre permette un graduale passaggio per le società coinvolte, anche se la rinuncia al titolo da parte dell’Empoli (sarà il Parma a prendere il posto delle toscane) fa capire che non tutti i presidenti hanno accolto così favorevolmente il cambiamento. Se da una parte infatti i costi salgono molto, la crescita del movimento verrà con il tempo ripagata da entrate relative alla compravendita delle calciatrici, perché aumentare il livello significa anche che le nostre atlete diverranno sempre più corteggiate dai top club europei. Siamo solo all’inizio del percorso, sperando che altre federazioni prendano esempio. Intanto, ad illuminare la scena della prima giornata è stato il roboante 0-6 che le campionesse d’Italia in carica della Juventus hanno imposto sul campo delle Como Women: al “Ferruccio Trabattoni” di Seregno, su rigore, è stata Cristiana Girelli a sbloccare il punteggio (nessuna giocatrice nella competizione conta più reti di lei dagli undici metri), firmando il primo gol nell’era del professionismo femminile e il primo di una tripletta di giornata per lei, che ha il sapore del coronamento di un traguardo storico.
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