Cagliari: Zedda confermato sindaco

L’edilizia popolare, il sostegno ai nuclei familiari numerosi e al settore terziario le sfide principali che attendono il primo cittadino
Zedda

Massimo Zedda è stato confermato sindaco al primo turno, unico candidato dei maggiori capoluoghi eletto senza ballottaggio.

 

Il 40enne primo cittadino uscente ha superato di poco il 50%, attestandosi al 50,91, contro il 32,2% del rivale di centro destra Piergiorgio Massidda. Terza la candidata del Movimento Cinque Stelle, Maria Antonietta Martinez: con il 9,2% non è riuscita a ripetere il pieno di voti conquistato dal Movimento alle politiche del 2013, quando risultò il partito più votato nell'Isola e a Cagliari.

 

Per gli altri quattro pretendenti alla poltrona di sindaco percentuali piuttosto risicate: il giornalista Paolo Matta, 61 anni, con lista «La Quinta A», arriva al il 2,5%, seguito dall'ex consigliere comunale Enrico Lobina, 36 anni, «Cagliari Città Capitale», con il 2,2%. Raggiunge l'1,8% Paolo Casu, 51 anni, altro consigliere uscente, sostenuto da due liste civiche, mentre Alberto Agus, avvocato di 42 anni del «Popolo della famiglia», supera di poco l'1%, attestandosi all'1,2%.

 

Un risultato storico per il capoluogo da sempre vicino al centro destra, che anche questa volta è apparso diviso, mentre il centro sinistra è rimasto compatto attorno al primo cittadino uscente. L'affluenza nel capoluogo è stata del 60,19%, oltre 10 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti elezioni comunali. Il dato definitivo relativo all’elezione del Sindaco e al rinnovo del Consiglio comunale è stato di 80.903 votanti (37.464 maschi e 43.439 femmine) alla chiusura dei seggi.

 

Dall'analisi del voto è emerso chiaro che alcuni quartieri storicamente vicini al centro destra, come sant'Elia, hanno assicurato sostegno a Zedda. In molti hanno voluto premiare il lavoro portato avanti dal giovane sindaco capace di tenere in piedi tutta la coalizione del centrosinistra, oltre al Partito Sardo d'Azione. Il primo cittadino è riuscito ad avvicinare l'elettorato moderato nei cinque anni di governo con alcune opere pubbliche, come ad esempio la riqualificazione del lungomare del Poetto o il miglioramento della viabilità in alcuni punti critici del centro cittadino, o ancora gli interventi in campo culturale che hanno permesso a Cagliari di diventare Capitale della Cultura nel 2015.

 

Sul fronte opposto Massidda ha ammesso la sconfitta, individuando le ragioni nell'astensionismo, meno 10% rispetto al precedente turno, e nel passaggio dei sardi dal centro destra alla coalizione di Zedda.

 

Il lavoro che attende Massimo Zedda non sarà comunque facile, in una città che aspetta urgenti interventi nell'edilizia pubblica popolare, viste le continue fughe di residenti verso i centri dell'hinterland, nel sostegno ai nuclei familiari numerosi e ad un settore terziario che vive una profonda crisi, in attesa dell'arrivo di finanziamenti per l'area metropolitana, la vera sfida amministrativa dei prossimi anni.

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