Cagliari: ferie solidali

I dipendenti generosi cederanno a titolo gratuito i loro giorni di vacanza ai colleghi che vivono particolari situazioni di difficoltà. L'idea nasce in Francia. In Italia accade per la prima volta.
Cagliair Palazzo del Comune

Il Comune di Cagliari è la prima amministrazione pubblica in Italia a varare l’accordo sindacale delle «ferie solidali»: i dipendenti generosi cederanno a titolo gratuito le loro ferie ai colleghi che vivono particolari situazioni di difficoltà. L’idea è stata mutuata da uno strumento già messo in atto in Francia nel 2015, con la legge Matisse, apripista a livello legislativo, che partiva dall’esigenza di un padre che aveva esaurito tutto il monte ferie per seguire il suo bambino malato di tumore. A quel punto, essendo palesemente costretto a tornare a lavoro, i colleghi volevano donare i loro riposi arretrati. Il datore di lavoro ha accettato mettendo in moto un virtuoso precedente.

«Questa solidarietà — ha detto il sindaco Massimo Zedda — è portatrice di serenità e costituirà la base di un lavoro più produttivo». Il primo cittadino ha inoltre sottolineato che l’intento è quello di estendere i diritti a una categoria di lavoratori che ha subito numerose mortificazioni.

L’assessore del personale, Danilo Fadda, ha spiegato che potranno beneficiare delle ferie solidali i dipendenti a tempo indeterminato, in condizione di necessità dovuta ad esempio alla malattia del figlio minorenne.

Il lavoratore comunica all’amministrazione la necessità delle ferie e a tutti i dipendenti verrà resa nota l’esigenza, i quali volontariamente potranno cedere i propri giorni di ferie.

È una novità che non comporta costi aggiuntivi per la spesa pubblica ma si basa esclusivamente sulla generosità dei dipendenti verso le difficoltà di un collega.

Potranno donare, a titolo gratuito, parte delle ferie maturate ed eccedenti il minimo inderogabile costituito da quattro settimane.

L’accordo avvia un principio di grande civiltà sotto il profilo umano e solidaristico, ed è stato sottoscritto con tutti i rappresentanti sindacali, permettendo così all’amministrazione di anticipare il contratto collettivo nazionale di lavoro. In questo modo verrà garantito un adeguato sostegno alle cure parentali, venendo incontro a tutti coloro che si trovano costretti a far fronte a difficili situazioni personali e familiari e non possono attendere i tempi lunghi di politica e di burocrazia.

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