Cadere, rialzarsi, volare. Una storia appassionante scritta da Fernando Muraca

In tre verbi il percorso del Passaparola di Fernando Muraca “Liberi di cadere, liberi di volare”. Un romanzo a partire da una storia vera vissuta sulle soglie della prigione tra perdono, riconciliazione, speranza e riscatto.
Libro Passaparola di Fernando Muraca: "Liberi di cadere, liberi di volare".

Un manuale che dispiega la pedagogia del perdono, percorre il sentiero della misericordia e la via della riconciliazione. “Liberi di cadere, liberi di volare”, il libro scritto da Fernando Muraca per la collana Passaparola – quattro pubblicazioni l’anno che il settore informazione di Città Nuova propone in abbonamento e non solo –, è una storia vera vissuta sulle soglie della prigione.

In breve. Alina, la protagonista della vicenda, ha un figlio in carcere che le ha fatto un torto irreparabile, lo odia ma non riesce strapparselo del tutto e per sempre dal cuore. Tutto sembra risucchiarla all’inferno ma un incontro imprevedibile la aiuta a riconsiderare le cose in una prospettiva diversa fino a prendere decisioni che parevano impossibili. Tutti possiamo essere sorpresi dalla vita e questa narrazione esorcizza le nostre paure perché ci fa capire che c’è sempre una via d’uscita, anche dai peggiori labirinti esistenziali. “Liberi di cadere, liberi di volare” potrebbe essere presentato come un libro sul perdono ma i personaggi che si alternano a raccontare da diversi punti di vista le stesse cose, sono in realtà come un’unica voce che ci sussurra piano, con pudore, il fondamento della speranza, di cosa essa è fatta, i giacimenti di luce che si possono trovare alle sue radici.

 

Una storia vera, quindi, quella scritta da Muraca, diventata un emozionante romanzo, che può ispirare tanti. Fra questi, sicuramente, un posto privilegiato va a quanti gravitano a vario titolo attorno al mondo delle carceri: dirigenti, volontari, cappellani, forze di polizia, i detenuti stessi. È all’interno di un penitenziario, infatti, che si svolgono vari passaggi della storia che ha origine in un fatto tragico.

Ma fondamentale, nella vicenda, è la parte che svolge un sacerdote, una persona che tutti vorremmo avere come amico, confidente, compagno di viaggio; a cui, forse, tanti sacerdoti potrebbero ispirarsi nell’arte di quel farsi prossimo che è tipico di quanti donano la loro vita al servizio dei fratelli, dei deboli, degli scartati, di chiunque voglia vivere in pienezza la propria esistenza.

E tra le persone che potrebbero sentirsi interpellate non possiamo dimenticare i genitori, spesso delusi, ingannati, traditi dai figli verso i quali, quindi, hanno chiuso le porte del cuore, quando non anche quelle di casa.

 

Fra i primissimi lettori, in vista della prima presentazione del libro proprio all’interno di un carcere, quello di Verona, col coinvolgimento attivo anche di alcuni detenuti nella lettura dei brani, presente Fernando Muraca, c’è Maria Rita che ci scrive: «Grazie per il dono di questo libro. L’ho letteralmente divorato, anche perché è una lettura che non si può interrompere, che ti coinvolge in un percorso interiore fatto di sfumature, in cui le grandi scelte giungono naturali, maturate attraverso gesti, sguardi, parole, pensieri, che sono al tempo stesso intimi e condivisi.

Lo stile mi è molto piaciuto, elegante e naturale insieme, trasparente anche quando rappresenta problematiche molto complesse: da diversi punti di vista, ti guida con chiarezza dipanando i difficili temi della colpa, del pentimento, dell’amore dilaniato, del perdono. È un libro che parla del male, ma tutto nella prospettiva del bene a cui ogni male può approdare, se ci si lascia illuminare dall’amore, quello umano e quello divino, che poi sono la stessa cosa. Per questo è un libro che dà molta speranza, ed è molto adatto agli esigenti lettori del carcere». E così è stato, infatti, nel dialogo profondo e coinvolgente che ha visto l’autore incontrarsi con 15 detenuti della casa circondariale di Verona. Storie diverse, sofferte, complicate quelle delle persone con le quali Muraca si è incontrato, da chi sconta qualche anno di pena a chi è stato condannato all’ergastolo. Uomini e donne che si portano dietro un fardello pesante ma con le quali è stato possibile parlare di speranza, cambiamento interiore, progetti di vita. Due ore di condivisione che sono volate via, lasciando un segno profondo anche in tutti noi che eravamo presenti.

Riportiamo l’intervista all’autore del libro, Fernando Muraca, che il collega Davide Dionisi ha inserito nel suo appuntamento settimanale “I Cellanti”, spazio dedicato ad iniziative e progetti in carcere, che va in onda la domenica pomeriggio su Radio Vaticana.

Il libro è acquistabile sul sito www.cittanuova.it/libro (anche a questo link) oppure telefonando al 347 6400459 o allo 06 96 522 201, oppure scrivendo ad abbonamenti@cittanuova.itCi si può abbonare ai quattro Passaparola dell’anno: una soluzione per ricevere direttamente a casa le quattro storie/romanzo ad un prezzo ridotto.

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