Burkina Faso e Sierra Leone, due Paesi nella paura
Tra domenica e lunedì scorsi, il Burkina Faso è stato il bersaglio di un attacco terroristico su larga scala: secondo le autorità è il 34° dal 2015. Il ministro della Comunicazione ha parlato di un bilancio provvisorio di 18 morti, tra questi due uomini del commando terroristico fermato dalle forze di sicurezza.
Imprecisato il numero dei feriti ricoverati nell’ospedale di Yalgado Ouedraogo. Domenica notte tre uomini a bordo di una macchina sono scesi davanti al ristorante Istanbul, un famoso locale turco, molto frequentato, di Ouagadougou, la capitale, e hanno aperto il fuoco sui clienti che, sulla terrazza, assistevano alla replica di una partita di calcio.
Gli assalitori si sono poi rifugiati in un edificio del quartiere e le forze armate ne hanno ucciso due, anche se resta imprecisato il numero di uomini appartenenti al commando, per questo l’intera zona è stata posta sotto sorveglianza per verificare che non vi siano attentatori imboscati nelle case vicine al luogo del terrore.
Felicitazioni alle autorità locali sono state espresse anche dal presidente francese Macron, che ha elogiato “l’efficace mobilitazione delle forze armate”, e lo stesso ha fatto il presidente della vicina Guinea, Condè, che ha chiesto a nome del suo Paese, del Mali, del Niger, del Ciad, della Mauritania e dello stesso Burkina Faso “mezzi adeguati per difendersi dagli attacchi terroristici”.
L’attentato di domenica non è stato rivendicato, ma le modalità ricordano la logica jihadista di altre azioni che stanno insanguinando la regione e a cui sono imputabili i 29 morti del gennaio 2016, quando un attacco simile fu sferrato verso un caffè che dista pochi metri dal ristorante turco.
Intanto un’altra nazione dell’Africa occidentale, la Sierra Leone, è stata colpita da una delle inondazioni più letali degli ultimi 20 anni. La collina che domina il quartiere di Regent, nella capitale Freetown, è franata trascinando dietro sé centinaia di abitazioni e questo mentre i fiumi in piena inondavano le altre strade della città. La Croce Rossa teme un migliaio di morti.