Buone notizie per la radio

Credibilità, buona reputazione, crescita degli utenti negli ultimi dieci anni. È quanto emerge dal nuovo rapporto del Censis sulla comunicazione
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Il nono rapporto Cencis/Ucsi sulla comunicazione evidenzia come la radio goda di ottima salute nonostante la non tenera età e qualche acciacco. La radio è stata ascoltata sostanzialmente in maniera stabile negli ultimi due anni. 8 italiani su 10 lo fanno e dal 2002 ad oggi, dopo Internet naturalmente, è il mezzo che ha guadagnato più utenti, un bel più 14,8 per cento.

 

Nell’era dei mezzi di comunicazione convergenti, con un’ampia piattaforma di media fruibili, cresce l’uso dell’autoradio e via Internet, mentre decrescono l’uso tradizionale e, a sorpresa, anche l’ascolto via cellulare, in effetti è un po’ scomodo, e da lettore mp3: nonostante siano tra le ultime novità tecnologiche degli ultimi anni. Questo dato evidenzia, forse, semplicemente il fatto che la radio è utilizzata come sottofondo alle varie attività che facciamo, come colonna sonora della nostra giornata, lasciata accesa nell’auto o nel computer, indifferentemente dalla capacità di seguire ogni momento cosa sta trasmettendo.

 

È spesso meno impegnativa della televisione e il livello di attenzione può essere minore, anche perché ascoltare musica è uno dei motivi principali per cui si accende. In genere, anche rispetto alla televisione, però la radio permette un livello di approfondimento maggiore di ciò che succede nel mondo, le argomentazioni e le idee che si comunicano nei vari programmi si dipanano mediamente in tempi e ritmi più lunghi. Non si è distratti dai colori, dalla musica, dai vestiti dei conduttori e l’attenzione si focalizza meglio sulla parola, sul significato, sui pensieri esposti che penetrano più in profondità nella nostra mente. Rievoca di più i rapporti interpersonali, diretti, senza mediazioni, lo scambio di chiacchiere e idee tra amici e conoscenti.

 

Ed anche tra le fonti di informazioni più usate i giornali radio, con il 56,4 per cento, sono superati solo dalla centralità dei telegiornali che raggiungono l’80,9 per cento della popolazione ma in reputazione e credibilità la radio resta molto in alto, superata solo da Internet e ben sopra giornali e televisione.

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