Buona volontà, disorganizzazione e allegria
La città più turistica del Brasile soffre per i problemi logistici provocati dall'arrivo di quasi 2 milioni di giovani. Ma la festa cresce. Per chi ha la consuetudine dei grandi assembramenti cattolici non c'è nulla di nuovo, o quasi. Una gran confusione, molta buona volontà, una cronica disorganizzazione, una marea di volontari che spesso non sanno cosa fare, ma che almeno sorridono. Distanze federali. Traffico nel caos… E per giunta fa un freddo boia: dicono siano le giornate più fredde dell'anno.
Un amico giornalista carioca mi racconta le sue peripezie di tutti generi, a cominciare dall'azienda dei trasporti pubblici che ha cambiato le regole in corsa, dichiarando che la tessera del pellegrino non era più valida per recarsi a Copacabana dal papa… Nulla di strano, a Rio accade quanto è successo a Madrid, a Parigi, a Tor Vergata… Ma la Gmg non sta nei problemi logistici. La Gmg non è nemmeno solo il papa, che ieri se n'è andato a venerare la Madonna di Aparecida.
La Gmg sono i giovani che vengono dal mondo intero, che oggi intasano la città col loro carico di gioia, esuberanza e, ci sia concesso, un po' di indisciplina. «Non riesco a controllarli ai semafori – sì lamenta bonariamene Fred il vigile – ma sono così sorridenti che non posso non chiudere tutti e due gli occhi». E un negoziante: «Mi hanno inzaccherato tutto il negozio, ma sono così simpatici, dal mondo intero, da Paesi che non conoscevo nemmeno…». Più seriamente un sacerdote madrileno ricorda con nostalgia la Gmg spagnola, ma sottolineando come qui a Rio «la gioia sia materiale, più che da noi, perché tutto l'ambiente aiuta a vivere per gli altri». E un giovane del Guatemala: «Siamo felici che il papa latino-americano sia nel nostro continente, ma più ancora che tanti giovani credono in Cristo e lo testimoniano». Un responsabile dell'Aiuto alla Chiesa che soffre elogia la «voglia di comunione dei giovani del modo intero. Noi pensiamo di aiutare la Chiesa, ma sono loro che l'aiutano, che ne sono la speranza».
Andrea Camilleri è uno dei corresponsabili mondiali dei Giovani un mondo unito, dei Focolari. Già da qualche giorno è qui, vive le difficoltà di tutti e cerca il senso della Gmg: «C'è grande "elettricità" nelle strade, nella metro, nelle piazze, e contagia giovani e adulti. Mi stupisce l'accoglienza tra gruppi nazionali, fatta sì di applausi, canti, grida, ma anche di vera comunione. Ma chi glielo fa fare a questi giovani di subire tanti inconvenienti, fatiche improbe e disguidi continui? È gente che cerca Dio.
Questa è la verità. Noi europei siamo meno del previsto, ma i sudamericani compensano ampiamente questo deficit. Ci sarà da ballare e da gioire assieme».