Stiamo vivendo una notte buia della politica. Siamo immersi anche noi in quella che profeticamente Giovanni Paolo II ha definito notte oscura collettiva. Mai si era arrivati ad un livello di sfiducia così ampio tra i cittadini e la politica.

In Sicilia, come in Lombardia come nel resto del Paese il rischio di cedere alla sfiducia e di perdere la speranza è grande perché grande è la preoccupazione per il numero crescente di famiglie in difficoltà, per gli operai che perdono il lavoro, per i precari il cui orizzonte occupazionale è sempre più incerto.

Anche gli apostoli si sono scoraggiati quando tutto sembrava finito sul patibolo. L’unica che dopo l’esecuzione mantenne la fiducia fu Maria. L’estremo baluardo della Fede, colei che sperò contro ogni speranza. Credere per un cristiano è scommettere sulla resurrezione. E’ nella possibilità di una umanità “risorta” che sta la speranza che anche la politica possa essere cambiata.

La Pasqua, nel suo significato più autentico, dovrebbe indurre tutti i politici a ripensare l’azione politica a partire da domande inedite e strettamente personali del tipo: quale umanità voglio edificare? Che persona voglio diventare io per primo? Sono capace di aprirmi maggiormente all’amore e al servizio? E’ possibile costruire ambiti sempre più larghi di fraternità?

La politica è una maniera esigente di porsi al servizio degli altri. Essa non può convivere con egoismi particolari. Non può essere finalizzata al tornaconto personale. Il suo primo obiettivo deve essere il perseguimento degli interessi generali e l’opzione preferenziale per i più deboli. Qui il laicato cattolico è chiamato, per strade diverse, ad operare testimoniando con coerenza la sua Fede e lasciando nella sua opera il segno della sua specifica identità.
 

Giovanni Barbagallo
Parlamentare regionale è attualmente componente della I commissione legislativa permanente Affari istituzionali dell’Assemblea Regionale Siciliana