Buon compleanno, Facebook!

Oggi il social network ideato da Mark Zukerberg compie dieci anni. Gli utenti sono 1,2 miliardi e trascorrono in media 17 minuti al giorno sulle sue pagine. Vuoi calcolare anche tu quanto tempo dedichi a Facebook?
Facebook

Oggi Facebook compie 10 anni. Era il 4 febbraio 2004 quando Mark Zukerberg metteva online Thefacebook, scritto ancora con l’articolo davanti.

Dieci anni dopo il network è utilizzato da 1,2 miliardi di persone nel mondo, è stato quotato in borsa per 104 miliardi di dollari e per una settimana, nel marzo del 2010, ha superato Google al primo posto dei siti più visitati del web. Non male per una creatura che dovrebbe cominciare le scuole medie il prossimo anno.

La scorsa settimana il prestigioso settimanale Time ha rilasciato un tool (strumento) per calcolare quanto tempo abbiamo trascorso sul social network per antonomasia da quando è stato lanciato. La media si aggira attorno ai 17 minuti al giorno. Ancora poco rispetto alle ore che passiamo sul web in generale (in Italia 1 ora e 13 minuti al giorno secondo Eurisko) o davanti alla televisione (3 ore e 43 minuti); ma se pensiamo all’età di Facebook ci rendiamo immediatamente conto quanto l’idea di Mark Zuckerberg di trasformarlo in una utility globale non sia poi solo un’utopia.

Tra qualche anno iscriversi a Facebook potrebbe diventare come fare la carta d’identità al comune. Già oggi, buona parte delle applicazioni in Rete, per accedere richiedono l’indirizzo mail o il profilo sul social. E mentre col contatto mail si può barare (se il mio indirizzo è barbabietola1-92 potrebbe essere complesso identificarmi) con Facebook non c’è scampo.

E questa è la ragione per cui tanti giovani hanno cominciato a ritenere il social dei social quasi imbarazzante. Perché una carta d’identità digitale, a volte, è una noiosa responsabilità. Non si può far finta di esser ciò che non si è e, cosa ancora peggiore, non si possono buttare dietro le spalle gli errori di gioventù.

Così gli adolescenti stanno cominciando a snobbare il gigante di Menlo Park preferendogli soluzioni alternative come Snapchat, Instagram (di proprietà di Facebook) o WhatsApp. Si tratta di applicazioni meno istituzionali, sulle quali ci si può permettere di fare delle “stupidaggini” senza essere controllati costantemente dai genitori (nel caso di Snapchat le conversazioni e i dati possono essere addirittura cancellati).

Nonostante ciò, Facebook pare dormire sogni tranquilli per il suo compleanno: quei 17 minuti al giorno pro capite sembrano destinati ad aumentare. Perché è bello evadere con gli amici in qualche luogo (digitale) esotico e poco sorvegliato, ma fa pur sempre piacere, alla fine, passare un po’ di tempo nella convenzionalità rassicurante e molto comoda di Facebook.

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