Buon Anno con un po’ di libri

Nel volgere del 2021 al 2022, si riordinano le cose. E si scopre che tanti libri acquisiti nell’anno passato non sono stati letti… A cominciare da quelli sulla pandemia, per finire con quelli dell’evasione
Foto di Dariusz Sankowski da Pixabay

L’avvicinarsi di San Silvestro e di Capodanno di solito conferisce energie insospettabili per rimettere ordine tra le cose accumulatesi nell’anno appena trascorso. Carte inutili ma tenute da parte perché «non si sa mai», fatture e multe non pagate, liste di persone da contattare, dépliant turistici di luoghi mai visitati… La pandemia, se possibile, ha accentuato quest’accumulazione e allo stesso tempo ci sta dando, in questi ultimi scampoli di 2021 e nei primi del 2022 un po’ di tempo inatteso per spulciare nei nostri cassetti e nelle nostre librerie. Ho così (ri)trovato alcune decine di libri mai letti, ma che avrei voluto leggere. E allora un po’ di lettura in diagonale non fa male…

Donatella Di Cesare, Il complotto al potere, Einaudi, euro 12,00. Un libretto delle “Vele” dell’editore torinese che in poche pagine spiega la genesi e lo sviluppo delle idee complottiste che stanno dilagando ultimamente, anche per via delle tante, troppe informazioni non controllate che circolano sulla Rete. Secondo la filosofa romana, il complotto sarebbe «la maschera del potere nel tempo del potere senza volto». È vero, le teorie no vax ne sono un magnifico esempio, come anche quelle di Qanon: tante accuse, ma pochi nomi e cognomi.

Charles Kenny, La danza della peste, Bollati Boringhieri, euro 24,00. Rimaniamo nella pandemia, con un libro da leggere assolutamente, La danza della peste. Storia dell’umanità attraverso le malattie infettive. Ci ridiamo sopra, forse, ma la pandemia è una chiave di lettura della storia dell’umanità, come lo possono essere i trasporti, le idee, il cibo… Senza voler pretendere di spiegare tutto, le pandemie spiegnao non pochi rivolgimenti della Grande Storia.

Giorgio Agamben, A che punto siamo? L’epidemia come politica, Quodlibet, euro 12,00. Non poteva mancare Agamben che, assieme a Cacciari, è uno dei pensatori che più sono presenti nell’agone mediatico per le loro teorie che stanno piuttosto (con ampi distinguo) dal lato dei no vax. Le tesi di Agamben sono ovviamente discutibili, ma su una cosa non si può non essere d’accordo con lui: la pandemia ha limitato le libertà politiche della popolazione mondiale. Che sia stata una necessità o meno, questo è più discutibile. Ma toccherà riflettere, usciti dalla pandemia, su questi meccanismi delle democrazie che si fanno un po’ meno democrazie.

Barbara Stiegler, La democrazia in pandemia, Carbonio Editore, euro 9,00. Infine, sulle “letture pandemiche”, ecco un breve saggio di una discepola di Michel Foucault, Barbara Stiegler, che insegna a Bordeaux. Ci spiega proprio quello a cui Agamben fatica a rispondere: in pandemia il tasso di democraticità diminuisce perché «le nostre menti sono come occupate». Siamo avvolti dalle notizie sui contagi e le morti, sulle varianti xyz, sui PNRR su mille cose pandemiche, un vero e proprio «continente mentale». Settanta pagine che si leggono come un bicchier d’acqua (con paracetamolo disciolto, non si sa mai).

Uno degli effetti più marcati, ma non troppo sorprendenti, della pandemia è stato quello di incrementare a dismisura la voglia di viaggiare. Ovunque e comunque, non costa niente, guardando la tv, navigando su internet o leggendo qualche libro.

Romano Vecchiet, Il fascino del treno, Ediciclo Editore, euro 9,50. Un libretto da leggere in una giornata in cui «ti prende la malinconia e fino a sera non ti lascia più». La nostalgia del treno, il suo fascino, lasciarsi portare altrove, vedere scorrere dal finestrino mondi conosciuti e sconosciuti, fermarsi in stazioncine di provincia di cui non sospettavi nemmeno l’esistenza ma che sono il punto di riferimento quotidiano per simili a te, apprezzare i vecchi vagoni a scompartimento, quasi una socializzazione forzata ma apprezzata… E così, tra ricordi e sogni buttati lì in una corsa di treno.

Ancora, Hermann Hesse, Camminare, Piano B edizioni, euro 12,00, un classico, per chi al treno, che comunque è veicolo di infezione, preferisce il semplice deambulare. Hesse ci porta nella sua amata Asia, dove ha camminato il camminabile, sapendo che «è il camminare che svela la natura e rivela il mondo. L’impulso a conoscere, che nessuna conoscenza può placare. L’arte di viaggiare come arte di vivere». Camminare è la forma più sicura di viaggiare nella pandemia.

E infine, Maria Carla Martino, Viaggiatrici. Storie di donne che “vanno dove vogliono”, Edizioni XL, euro 15,00, un libro che ci mostra l’altro lato del viaggio. Ci si chiede se esista un modo di viaggiare tipicamente femminile. Il dubbio resta, perché tanti viaggiatori paiono farlo “da donne”, e viceversa. Sapendo che gli stereotipi in questo campo sono dietro l’angolo. Da godersi comunque questo libretto, in compagnia di donne intraprendenti.

 

 

 

 

 

 

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