Bullismo al femminile

A Sesto San Giovanni, Bollate e Pavia tre casi di aggressione tra ragazze per contendersi il ragazzo "rubato"
Aggressioni tra ragazzi

Sesto San Giovanni, Bollate, Pavia: comuni e quartieri di Milano, un tempo i primi due erano sedi di importanti industrie. Ora vi restano i grandi  palazzoni contenitori di famiglie di operai. Pavia, bella ed elegante città storica, con l’università e la Certosa. Gente che lavora nelle “fabrichette” tirate su dal nonno per dar lavoro ai figli e ai nipoti. Gente che non si fa mancare nulla, che vive nella crisi attuale, ma che riesce a “stare bene”, nonostante la crisi e la precarietà del lavoro.

Tre centri importanti nella immediata periferia della prossima città metropolitana. Gente che “apparentemente sta bene”, ma con figli a volte cresciuti pieni di vuoto, senza valori, come in tante parti della Penisola. Di figli studenti, che nuotano nella noia più assurda, che navigano in Internet, che “rimorchiano” su Facebook, che si filmano per “mostrarsi” ai compagni.

I pomeriggi assurdi dei bulli, nelle stanze piene di paranoie e di discorsi assurdi. Già, di bulli ora anche al femminile. A Sesto una ragazzina tredicenne prova una forte simpatia per un ragazzino. Lo confida alle amiche del cuore, scoppia il finimondo: queste la aspettano in una via della città e finita la scuola sono pugni, calci e schiaffi da parte delle tre ragazzine.

L’aggressione, però, non è passata inosservata. Qualcuno ha chiamato la polizia. A Bollate la lite è per lo stesso motivo, sempre il fidanzato. Ad aggredire è una sola ragazza, la contendente. E per scenario ecco i compagni che riprendono divertiti e tifosi,  con il cellulare “lo spettacolo”. Ovviamente il video è subito dopo su Facebook.

A Pavia la scena dell’aggressione ha per sfondo la stazione dei bus. E anche in questo caso c'è di mezzo un fidanzato  "rubato", e ancora una minorenne che s’accanisce contro la sua compagna, che riesce ad allontanarsi solo dopo l’intervento di compagni che la tengono ferma. Poco dopo anche questa scena è su YouTube. 

La gente ne parla, si commenta questa escalation di fatti che hanno dello stupido, e ci si domanda quanto siano casi estremi e isolati. Quanto sia cattiveria o solo voglia di protagonismo, di sfida tra ragazzine, che ad ogni costo vogliono la scena tutta per loro. Uno studente commenta: «In realtà forse ce ne sono più di quelli che si vengono a sapere, solo che a volte restano solo nel giro di amici, altre volte vengono fuori e si diffondono».

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