Brexit senza rischi per gli inglesi in Italia
I cittadini britannici legalmente residenti in Italia continueranno ad avere il diritto di vivere e lavorare in Italia senza limitazioni anche nel caso che il prossimo 29 marzo l’accordo Brexit, fortemente osteggiato oltremanica, non dovesse entrare in vigore per la mancata approvazione da parte della Camera dei Comuni. L’Italia è il primo Stato membro dell’UE a contemplare una tale possibilità che, sebbene non renda contenti gli oltre 60 mila britannici residenti nella Penisola, almeno li tranquillizza.
Per ottenere questo beneficio, i cittadini britannici devono possedere o dimostrare di avere richiesto la residenza presso l’ufficio anagrafe del comune di riferimento o devono essere in possesso di un’attestazione di soggiorno permanente se la residenza risale ad almeno 5 anni.
I britannici residenti in altri Stati membri dell’UE sono circa 1 milione, e in molti hanno accusato il governo britannico, presieduto da Theresa May, di abbandonarli se il Regno Unito non approvasse l’accordo raggiunto con l’UE. Finora, sia Londra che Bruxelles hanno invitato gli Stati membri dell’UE ad essere generosi verso i cittadini britannici e assicurare che i loro diritti siano tutelati. Del resto, a suo tempo, i negoziatori europei avevano offerto di garantire reciproci diritti ai residenti europei nel Regno Unito ed ai residenti britannici nel continente europeo dopo la Brexit, ma il Regno Unito ha rifiutato.
Infatti, un documento della Commissione europea sul piano di contingenza, pubblicato lo scorso 19 dicembre, ha confermato che senza un intervento legislativo a livello dei singoli Stati membri i cittadini britannici ivi presenti senza titoli alternativi, dopo il 29 marzo diventerebbero irregolari.
Opzioni analoghe a quella contemplata dal Ministero degli Affari Esteri italiano sono allo studio in altri Stati membri. In Germania, ad esempio, i funzionari stanno considerando una procedura di registrazione urgente per garantire lo status legale dei cittadini britannici ivi residenti nel caso in cui il Regno Unito lasciasse l’UE senza alcun accordo, esentandoli fino al mese di giugno dal presentare i normali documenti richiesti per la residenza.
L’iniziativa del governo italiano è sicuramente lodevole, essendo volta a garantire i cittadini britannici che lavorano in Italia ma anche i tanti italiani che beneficiano del loro lavoro (basti pensare a coloro che frequentano corsi di lingua inglese), eppure denota l’incertezza che ancora aleggia sull’approvazione dell’accordo Brexit. La richiesta di indire un nuovo referendum non è stata presa in considerazione. D’altronde, lo stato confusionale oramai diffuso nel Regno Unito, come mostrato nella simpatica parodia su Theresa May che l’attore Andy Serkis, che ha impersonato Gollum/Sméagol nella trilogia cinematografica de “Il Signore degli Anelli”, ha realizzato sul premier britannico.