Brevi solidarietà

UN LIBRO PER LORO Tina e i diritti dei bambini Chi è il bambino? È solo oggetto di tutela? Oppure, anche, soggetto di diritti e di doveri? Questi concetti, così apparentemente semplici, ma così difficili da applicare, sono entrati per la prima volta nella storia dei rapporti internazionali con la Convenzione sui diritti dell’infanzia, approvata dal l’As – semblea dell’Onu il 20 novembre 1989. Come farla conoscere ai diretti destinatari della Convenzione? L’idea di renderla accessibile, appunto ai bimbi stessi, mediante un percorso di approfondimento didattico, è venuta ad una appassionata esperta di relazioni internazionali, la dottoressa Francesca Quartieri, e ad un’altrettanto brava disegnatrice, Rachele Lo Piano. Ne è nato un agile volumetto ricco di colori e di illustrazioni: Tina e i diritti dei bambini. Edito dalla Sinnos, il libro si compone di due parti. Nella prima, ogni singolo articolo della Convenzione è presentato attraverso un estratto selezionato della versione originale e tradotto nel linguaggio semplice e diretto dei bambini. Alcuni articoli, inoltre, sono affiancati da schede su tematiche quali la malnutrizione o l’analfabetismo. La seconda parte, invece, è costituita da suggerimenti didattici. Il materiale qui raccolto potrà essere utilizzato per app r o f o n d i r e con i piccoli lettori gli innumerevol i spunti che nasceranno dalla lettura degli articoli della Convenzione. RELIGIOSE IN RETE Insieme contro la tratta Suore di varie congregazioni che da tempo operano in 26 Paesi per contrastare il traffico degli esseri umani, hanno partecipato nello scorso ottobre a Roma ad un seminario di formazione promosso dall’Unione italiana superiore maggiori (Usmi) e dall’ambasciata degli Usa presso la Santa Sede. Costruire una rete: il ruolo delle religiose nella lotta contro la tratta delle persone è stato il filo conduttore dei giorni di studio. È stato affrontato in modo organico il delicato argomento del traffico sia nei Paesi di origine e di transito che in quelli di destinazione. Sono forme di autentica schiavitù, che a dispetto della sua abolizione avvenuta due secoli fa, hanno assunto modalità più subdole, ma non meno crudeli e devastanti. Ed è forse per questo che si ha modo di apprezzare maggiormente la trovata di queste suore: mettersi in rete, per scambiare notizie ed informazioni da una parte all’altra del globo. Proprio loro: un potenziale umano di prim’ordine, un esercito di un milione e più di donne tutte dedite agli altri, appartenenti a ben 800 congregazioni. Dispongono, probabilmente, di orecchi sufficientemente allenati per udire anche i sospiri di questi nuovi schiavi di oggi, depredati non solo delle braccia come forza lavoro, ma anche del proprio corpo e dei propri organi, rivenduti al miglior offerente. Suor Bernardette Sangma, ad esempio, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha presentato una breve panoramica sulle diverse reti regionali di religiose già operanti in Africa, Asia, America Latina e Europa.

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