Brevi solidarietà
PARAGUAY Dove muoiono dei santi he se so di morire, perché mi sento amata, compresa, e in particolare perché tutti i giorni ricevo l’Eucaristia… : è la testimonianza di Fátima, una giovane donna uruguayana ammalata di cancro che ha vissuto una giovinezza travagliatissima.Venduta a due anni dal nuovo compagno della madre, a undici ritorna da lei che per un dollaro la cede al suo amante; a dodici, sventa il tentativo di quella donna senza scrupoli di sopprimere la sorellastra nata da quella sua relazione; a ventisette, scopertasi malata di cancro, operata, viene abbandonata nella sua capanna dall’uomo con cui conviveva e dai due figli avuti da lui. Credente, malgrado tutto, Fátima perdona e va cercando aiuto. Un calvario indescrivibile – racconta -: tutti i giorni sotto il sole, ricurva su me stessa per il dolore, andavo a mendicare i soldi per potermi comprare la morfina. Finalmente, tramite una suora che ha avuto compassione di lei, viene accolta nella clinica Casa Divina Provvidenza San Riccardo Pampuri, fondata ad Asunciòn da padre Aldo Trento, un missionario bellunese appartenente alla Fraternità di San Carlo Borromeo, che si prende cura anche di ragazzi a rischio: in questa struttura all’avanguardia in Paraguay nel campo delle malattie terminali come l’Aids, Fátima trova non solo le cure amorevoli del caso, ma tutta l’assistenza spirituale per prepararsi cristianamente al passaggio all’altra vita, avvenuto di recente. Questa di Fátima è solo una delle tante storie di ultimi recuperati alla dignità dei figli di Dio, che hanno concluso nella serenità e circondati dall’amore una vita tribolata. Di questi veri santi e martiri, come lui li definisce, ogni mese padre Aldo va diffondendo tramite email una storia: l’ultima, quella appunto di Fátima, che ha vinto la paura della morte e scoperto il senso del suo soffrire. padretrento@rieder.nlt.py IRAQ Sette progetti per un popolo disperso Caritas Italiana sostiene da molti anni Caritas Iraq. L’impegno è diventato ancora più significativo dopo l’inizio, nel 2003, del conflitto in corso. Caritas Italiana ha appoggiato il progetto Well Baby Program per bambini denutriti e madri partorienti, un intervento di aiuti umanitari per anziani, disabili e vittime della violenza e, più recentemente, il progetto di formazione dei volontari di Caritas Iraq. Nel 2005-2006 il contributo di Caritas italiana è stato di 575 mila euro, nel 2006-2007 di 298 mila euro. La situazione generale del Paese continua però a essere drammatica: secondo le valutazioni delle Nazioni Unite, circa il 10 per cento della popolazione, cioè oltre due milioni di persone, ha abbandonato l’Iraq e comunque il proprio luogo d’origine. Caritas Iraq, pur con personale ridotto e in situazioni di grande insicurezza, continua a fare un lavoro molto apprezzato anche dalla popolazione musulmana: Caritas Italiana ha recentemente rinnovato alle Caritas diocesane italiane e ai donatori un appello a sostenere le attività di Caritas Iraq, in particolare sette programmi (da quelli per l’infanzia alla ricostruzione di case distrutte da azioni terroristiche o militari, da quelli per sfollati a quelli per l’educazione alla pace) che rientrano nel Piano globale d’azione 2007- 2008 (del valore totale di oltre 2,6 milioni di euro) e per i quali è necessario reperire con urgenza i fondi. (Da: Italia Caritas, n. 6/2007)