Brevi solidarietà

CIAD Una radio che ascolta Il Ciad, un Paese in buona parte desertico, con circa 10 milioni di abitanti, situato nel cuore dell’Africa nera, da sempre vive in una situazione politica ed economica di sofferenza. Prima ancora dell’arrivo dei colonizzatori, le tribù guerriere del nord avevano schiavizzato le popolazioni del sud. Con l’occupazione francese, che ha introdotto la coltivazioni su vasta scala del cotone a scapito delle colture di sussistenza, nel Paese non cambia la situazione di permanente conflitto, al contrario si aggrava. Attualmente, dopo 30 anni di guerra civile, il Ciad vive una fragile democrazia e una precaria pace interna punteggiata periodicamente da fatti e momenti gravi. Le recenti scoperte di risorse minerarie quali uranio, tungsteno e petrolio hanno stimolato gli appetiti delle multinazionali e non lasciano presagire per il futuro nulla di buono. Una sola strada è asfaltata e c’è un medico ogni 50 mila abitanti mentre la rete elettrica è assente in quasi tutto il Paese. L’accesso all’acqua potabile è riservato a meno della metà della popolazione e la vita media non arriva a 50 anni. In questo contesto di povertà diffusa, la formazione e l’informazione sono strumenti fondamentali per mettere le basi di uno sviluppo dignitoso. Per comunicare le informazioni e le notizie il mezzo più diffuso è la radio. Nella cittadina di Bongor, radio Terre Nouvelle, diretta dal missionario saveriano padre Gianni Abeni, è una di queste. Le radio educative di solito non vivono di pubblicità ma degli aiuti dei sostenitori. Anche se non c’è l’elettricità, la gente utilizza le radioline a pile e i programmi sono molto seguiti. Per informazioni: info@senzaconfini.onlus CAMBOGIA L’hotel Don Bosco e… il re Il febbraio scorso re Norodom Sihamonì si è recato in visita nella scuola professionale salesiana di Sihanoukville in Cambogia per inaugurare l’Hotel Don Bosco, una struttura che ospiterà gli studenti che non hanno possibilità di tornare in famiglia dopo la scuola. È stato un momento di grande commozione e intima soddisfazione per i salesiani, i professori e gli alunni, esternata efficacemente dal direttore don John Visser che ha accolto e salutato il sovrano. Tre grandi opere dei salesiani oggi sono impiantate sul suolo cambogiano: il Don Bosco di Phnom Penh con le scuole professionali; l’opera di Poipet casa di accoglienza per bambini e bambine a rischio e centro di alfabetizzazione; infine proprio l’opera di cui parliamo, Sihanoukville, la scuola professionale che ultimamente ha messo in organico anche la pizzeria e la gelateria, chiamata, manco a dirlo, italiana. Queste due nuove attività, oltre a far parte della scuola come materia di apprendimento, servono anche a produrre per contribuire all’autofinanziamento della scuola. Ci scrive Roberto Panetto, uno dei fondatori e degli organizzatori: Ci servono volontari. Sono loro che finora ci hanno permesso di andare avanti e realizzare grandi imprese per i bambini e i giovani cambogiani. Per saperne di più: donboscoadmin@cam shin.net.

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