Brevi solidarietà

UGANDA Operazione Karamoja Da oltre vent’anni, Africa Mission Cooperazione e Sviluppo è impegnata nella realizzazione di progetti per l’approvvigionamento idrico del Karamoja, arida regione dell’Uganda nordorientale, attraverso la perforazione di nuovi pozzi e la riattivazione delle strutture già esistenti, ma non più funzionanti. Un altro obiettivo prioritario è la minimizzazione dai rischi per l’igiene, rafforzando la partecipazione della comunità locale e le capacità di sviluppare e gestire la sostenibilità nell’uso dell’acqua. Con un consumo medio prò-capite di acqua compreso tra i 5 e 10 litri al giorno (che devono bastare per bere, lavare, cucinare), è uno dei luoghi al mondo in cui maggiore è l’emergenza idrica. Per questo – scrivono nel loro periodico Anche tu insieme -, siamo presenti, con i nostri mezzi e con personale specializzato, affinché la disponibilità quotidiana media per ogni persona possa arrivare a 15 litri. Per raggiungere questo traguardo, prevediamo nel 2006 la perforazione di almeno 50 nuovi pozzi e la riparazione di almeno 100 strutture non più attive o funzionanti. Vogliamo inoltre proseguire nel nostro impegno per la formazione di meccanici di pompa locali, per la sensibilizzazione della popolazione a un corretto uso dell’acqua e per migliorare le condizioni igienico sanitarie di base. Il nostro intento è quello di creare le condizioni per un coordinamento, a livello regionale, delle iniziative per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche. Si può dare un contributo inviando la propria offerta e specificando, come causale, Acqua in Karamoja tramite versamento sul c/c postale n. 14048292, intestato a Cooperazione e Sviluppo, via Talamoni 1/f, 29100, Piacenza. DA CASORIA AL BENIN Cosa può un campo di calcetto Nella parrocchia di Sant’Antonio Abate in Casoria (Na) i Ragazzi per l’unità dei Focolari hanno organizzato uno speciale torneo di calcetto. Il nostro proposito – dichiara Diego, uno del gruppo – è di impegnarci concretamente per affrontare le ingiustizie del nostro tempo. Motivati dall’ideale dell’unità tra i popoli, vogliamo coniugare l’amore per lo sport con il desiderio di stare insieme ai nostri amici, lanciando loro la proposta di un torneo di calcetto, i cui proventi saranno devoluti alla missione Dassari in Benin. L’idea – aggiunge Francesco – trova radici nella Giornata mondiale della gioventù, a cui molti di noi hanno partecipato l’estate scorsa. A Colonia, abbiamo conosciuto don Frederic, sacerdote che da anni aiuta i bambini orfani del Benin, assicurando loro assistenza sanitaria ed istruzione. Ma la novità assoluta è nella modalità di realizzazione del torneo, iniziato il 9 maggio scorso. Spiega Vincenzo, un altro ideatore dell’iniziativa: Benimeet non è soltanto un’azione umanitaria: vuole essere anche un’occasione per vivere uno sport diverso, sulla scia del progetto internazionale Sport4Peace, la cui finalità è di promuovere la pace nello sport ed attraverso lo sport. Guidati da sei semplici regole stampate sulle facce di un dado gonfiabile colorato, si fa sport insieme.Dopo aver lanciato il dado, ogni evento o gesto sportivo vissuto, ogni passo verso la pace ( attraverso piccole o grandi azioni di condivisione, di generosità o di perdono), consente di collezionare dei punti speciali, golden rings, il cui significato simbolico è di avvolgere la superficie della Terra con una rete di pace.

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