Brevi solidarietà
MONGOLIA Io posso farlo Il Consiglio delle Arti della Mongolia, assieme a World Vision Mongolia e con la collaborazione dell’Aifo – l’Associazione italiana amici di Raoul Follereau -, sta realizzando un progetto pilota per l’apprendimento attraverso la creazione artistica. L’iniziativa si chiama I con do it (Io posso farlo). Sono coinvolti circa 50 ragazzi disabili tra gli 8 e i 18 anni che vivono in una delle aree più povere di Ulaanbaatar. Ancora oggi molti di loro non ricevono cure e servizi dalla società. Altri non frequentano la scuola per ragioni economiche. Le attività del progetto sono iniziate il 1° febbraio dello scorso anno. Al termine del corso il Consiglio delle arti ha organizzato un festival chiamato Cosa è questo?, dove le creazioni dei ragazzi sono state mostrate al pubblico. Siti: www. a r t scouncil.mn www.worldvision.org.mn BOLOGNA Per filo e per segno Tagliano, aggiustano e cuciono in una bottega del centro città. È il nuovo laboratorio di sartoria aperto nel punto vendita Per filo e per segno – Abiti e abilità sociali, di via Cesare Battisti a Bologna. Una nuova iniziativa per promuovere reali opportunità di lavoro per donne in situazione di disagio. All’interno del laboratorio, gestito dalle cooperative sociali Siamo Qua e Piccola Carovana, lavorano infatti alcune sarte professioniste di nazionalità straniera affiancate da donne italiane e straniere in condizione di grave disagio sociale. Le competenze professionali delle nostre sarte – spiegano quelli di Piccola Carovana – permettono la realizzazione di lavori e commesse di vario genere e di diverse entità, tutto a prezzi veramente imbattibili. Per filo e per segno è un progetto promosso dalla Caritas diocesana che, a partire dal settembre 2004, in collaborazione con altri enti e cooperative, si è impegnata per favorire l’apertura di uno spazio di incontro e conoscenza tra le tante piccole realtà del territorio con il comune intento di promuovere l’integrazione sociale valorizzando e dando espressione alle risorse di ciascun individuo. Fonte: Redattore sociale. FILIPPINE Dopo la frana L’enorme smottamento di fango che a metà febbraio ha travolto due villaggi nell’isola di Leyte, nelle Filippine centrali, ha provocato più di duemila morti. E ha sollecitato la pronta mobilitazione della rete internazionale e delle Caritas locali. La provincia di Leyte assieme a quella di Samar, sempre nelle Filippine centrali, è soggetta ogni anno a decine di tifoni. Le conseguenze sono rese ancor più gravi dal feroce disboscamento operato nell’area negli ultimi vent’anni. La Caritas delle Filippine (Nassa National Secretariat of Social Action) si è prontamente attivata a favore degli sfollati con aiuti di emergenza, ascolto e monitoraggio dei bisogni. Subito sono stati distribuiti cibo, medicine, latte per bambini, sapone. Caritas Italiana ha lanciato un appello ai donatori: in base a quanto raccolto, affiancherà Caritas Filippine nella difficile opera di ricostruzione materiale e comunitaria.