Brevi solidarietà

KOSOVO Senza distinzioni di etnia Costruito negli anni scorsi con l’aiuto della Caritas di Venezia, il centro giovanile di Pec- Peja è aperto a tutti i giovani kosovari senza distinzioni di etnia o di religione, contribuendo in questo modo – e grazie alle molteplici attività che vi si svolgono – a promuovere una cultura di pace, dialogo e riconciliazione in questa martoriata regione balcanica. Oggi il centro accoglie numerose attività, gruppi e associazioni. La struttura, oltre agli spazi all’aperto, comprende una palestra, una sala Internet, un centro di animazione, una sala incontri, un centro per l’arte e per la musica. Presso il centro trovano accoglienza anche corsi di lingue e di informatica, itinerari per l’educazione alla tolleranza, iniziative di sensibilizzazione ambientale, campagne di prevenzione, dall’Aids alla tossicodipendenza. REGGIO CALABRIA Continueremo nonostante tutto La nostra associazione, il Ce.Re.So. di Reggio Calabria, è stata oggetto di un grave gesto intimidatorio da parte di ignoti. Sono stati infatti esplosi alcuni colpi di pistola contro l’insegna ed una finestra del Centro di equitazione solidale di Gallina, in provincia di Reggio Calabria. Un gesto tanto vigliacco quanto inutile. Vigliacco perché rivolto ad una realtà, povera per scelta e stile, che faticosamente tenta di costruire qualcosa di pulito nel territorio, partendo proprio dagli ultimi, fornendo opportunità di lavoro e dignità a persone sulle quali nessuno ha voluto scommettere. Nato circa tre anni fa, grazie all’impegno di tanti volontari il Centro è riuscito da circa tre mesi ad avviare le prime attività con l’obbiettivo primario di creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate, attraverso la realizzazione di servizi educativi e ricreativi. Non si tratta di un Centro sportivo agonistico, ma di un luogo educativo e di incontro, dove i bambini, i giovani, le persone diversamente abili ed in generale quanti hanno voglia di passare qualche ora a contatto con la natura, possano imparare ad apprezzare l’ambiente, oltre che per la bellezza del posto (si tratta di una terrazza sullo Stretto), anche attraverso il contatto con i cavalli, imparando altresì la gioia dello stare insieme in modo positivo e sano. Ovviamente la nostra esperienza nel reggino non è né la sola né la più importante. Ed è per questo che interpretiamo il gesto subìto come un’offesa rivolta a tutte quelle organizzazioni del volontariato e del terzo settore che, in questi anni, hanno lottato per la legalità e la giustizia. Il nostro sentito ringraziamento per il calore e la solidarietà dimostrataci in questi giorni, che n o n o s t a n t e tutto, ci fa essere ottimisti sulle possibilità di cambiamento della nostra terra. Don Piero Catalano e Luciano Squillaci

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