Brevi solidarietà

ROMANIA Un camion carico di… Ad un certo punto – racconta suor Teresa, da alcuni anni in Romania – facendo il doposcuola mi accorsi che Cristina, una bella bambina di nove anni, piangeva silenziosamente. Presala da parte, le chiesi: Perché piangi, Cristina?. Lei singhiozzando mi rispose: Perché ho fame. Mi informai: non aveva mangiato nulla in tutto il giorno e il giorno precedente aveva mangiato solo due piccoli pomodori e un pezzo di pane. Don Antonio Rossi, presidente dell’Associazione Chiese dell’Est, racconta come è nata l’iniziativa Diamogli da mangiare, a sostegno delle mense per i bambini poveri aperte in tutta la Romania dalle religiose di varie congregazioni presenti nel paese. Vanno a trovarli nelle case, nelle baracche. Aprono per loro i doposcuola e spesso, a costo di grandi sacrifici, a questi bambini danno anche da mangiare. L’Associazione, senza fini di lucro, provvede a raccogliere e spedire in Romania pasta, riso, olio, zucchero. Per informazioni: Associazione onlus Chiese dell’Est Via XXV Aprile, 23 25020 San Paolo (Bs). Tel. 030 997 07 04 E-mail:chiesedell’est@yahoo.it NUOVE SCHIAVITÙ La ragazza di Benin City All’origine, quattro anni fa, la storia sentimentale nata su un marciapiede di una città del Nord che ha portato ad un ripensamento del suo protagonista: Cosa si può fare per togliere queste ragazze dalla strada? . È nato così un libro, che racconta una delle tante storie di queste ragazze di colore arrivate in Italia con passaporti falsi e la promessa di un lavoro, e costrette a prostituirsi per pagare il debito del viaggio. Tra queste, le più numerose sono le nigeriane, vittime di una vera e propria tratta gestita da personaggi senza scrupoli. Soprattutto, il libro informa anche della rete informale di collegamenti via Internet, divenuta in seguito Associazione Onlus, con sede a Cremona, chiamata La ragazza di Benin City, dal nome della città nigeriana centro di reclutamento di queste povere ragazze. Un’associazione di auto mutuo aiuto, composta da gruppi di vari volontari con base in diverse città – spiega uno dei promotori – che si rivolge sia alle ragazze vittime della violenza che ai loro clienti, dando loro la possibilità di uscire dal giro. Un lavoro difficile, attraverso la pubblicazione di volantini, passaparola, il coinvolgimento di associazioni e privati, dalla comunità di don Benzi al gruppo Abele di don Ciotti, alle Caritas diocesane, alla Migrantes., che ha già portato a qualche risultato importante. Per informazioni: La ragazza di Benin City, telefono334-1457478. sito:wwwinafrica.it.

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