Brevi solidarietà

I nuovi compagni di banco Quest’anno hanno sfondato quota 350 mila gli alunni stranieri nelle scuole italiane. Solo quindici anni fa erano 25 mila. Sono i primi dati dell’indagine annuale del ministero dell’Istruzione. La percentuale di ragazzi non italiani sull’intera popolazione scolastica è passata dal 3,5 per cento del 2004 al 4,2 per cento del 2005. Ancora pochi al confronto con gli altri paesi europei: in Inghilterra gli alunni con cittadinanza straniera sono il 14 per cento, in Germania sfiorano il 10 per cento e in Francia poco più del 5, ma tale dato risulta perché il governo persegue una politica di costante assimilazione, offrendo agli immigrati la nazionalità transalpina. All’opposto di quanto avviene da noi, dove i figli di stranieri nati in Italia possono diventare italiani solo al compimento del diciottesimo anno. I ragazzi stranieri non frequentano più soltanto le elementari e le medie, ma anche le superiori, dove oggi sono 60 mila. Ed è con l’ingresso alle superiori che si allarga ulteriormente la forbice tra gli iscritti e i promossi. Alle superiori, infatti, solo il 72 per cento dei ragazzi stranieri viene promosso, contro l’85 per cento di quelli italiani. AMilano le badanti con qualifica Nasce a Milano l’elenco delle badanti qualificate, a cui potranno fare riferimento anziani e famiglie in cerca di assistenza. L’elenco faciliterà e renderà più trasparente l’incontro tra domanda e offerta in un settore ancora troppo dominato dal sommerso. Vogliamo dare a chi ha bisogno di assistenza la possibilità di scegliere persone in qualche modo accreditate, sulle quali sono stati effettuati una serie di controlli sia amministrativi che tecnici spiega Antonio Mansi, responsabile del settore anziani del comune di Milano. La corsa alle iscrizioni si è aperta il 6 giugno. Abbiamo ricevuto già diverse centinaia di domande, per io più da parte di cittadini stranieri, in particolare sudamericani. A settembre dovremmo pubblicare il primo elenco. Tra i requisiti richiesti per l’iscrizione ci sono un’esperienza di almeno sei mesi sul campo o la frequenza di un corso di formazione per assistente familiare e l’assenza di condanne o procedimenti penali in corso. Una commissione tecnica valuterà le domande e convocherà i candidati per un colloquio.

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