Brevi solidarietà

CARITAS ANTONIANA 2005 Quattro progetti nel mondo La Caritas Antoniana ha avviato una raccolta fondi per quattro progetti, tutti curati dai frati minori conventuali. Indonesia. Ricostruzione di 45 case distrutte dallo tsunami nella parrocchia di padre Ferdinando Severi, missionario a Sumatra da 37 anni e testimone diretto dell’onda anomala. Brasile. Costruzione di 300 cisterne e corsi di formazione per costruirle, per l’amministrazione della risorsa acqua e la sopravvivenza a Itaberaba- Bahia, zona rurale del Nord-est interessata da un forte processo di desertificazione. Burkina Faso. Costruzione a Sabou di una struttura sanitaria per interventi d’urgenza che servirà un territorio di 320 chilometri quadrati, con una popolazione di 80 mila persone del tutto prive di assistenza sanitaria. India. Costruzione di un centro di cure palliative per ammalati di Aids nei distretti di Coimbatore, Maturai e Selam del Tamil Nadu, stato con il maggior numero di persone sieropositive. CARCERE Reinserirli attraverso il lavoro Si intitola Il Lembo del Mantello il nuovo progetto della Caritas diocesana vicentina in favore delle persone detenute ed ex detenute. Sempre meno infatti l’istituzione carceraria riesce ad assolvere al suo compito di rieducare. Di fatto – riflette il direttore della Caritas diocesana, don Giovanni Sandonà – se quando una persona entra in carcere gli si chiudono le porte alle spalle, quando esce le si chiudono le porte in faccia. Il carcere, così com’è, più che un’istituzione riabilitante è un cronicario dell’esclusione sociale. Il progetto si rivolge anzitutto ai reclusi nella casa circondariale di Vicenza non in stato di tossicodipendenza conclamata e non affetti da patologie psichiatriche debilitanti. Per entrambe queste categorie, infatti, intervengono già i servizi sociali preposti. L’attenzione si focalizza quindi sui detenuti e gli ex detenuti che possono contare poco o nulla su sostegni familiari, da reinserire attraverso il lavoro, con l’appoggio di strutture residenziali. Lo scopo è evitare che queste persone, una volta uscite dal carcere e prive di adeguati riferimenti familiari ed abitativi, possano ricadere nel circuito della delinquenza.

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