Brevi solidarietà
Unitalsi, pellegrinaggi ma non solo L’ospedale Bambin Gesù di Roma e l’Unitalsi hanno stipulato un accordo per consentire ai medici volontari Unitalsi, sparsi su tutto il territorio nazionale, di prenotare on-line (www.ospedalebambinogesu. it) visite specialistiche e ricoveri per bambini di famiglie economicamente svantaggiate o residenti in città sprovviste di centri pediatrici. L’iniziativa rientra nel programma di accordi stipulati o in via di definizione tra l’ospedale pediatrico, di proprietà della Santa Sede, e le aziende sanitarie ed ospedaliere del Centro Sud, finalizzati ad una tutela sempre maggiore della slaute dei bambini. L’Unitalsi è una delle maggiori associazioni italiane di volontariato, con oltre 300 mila iscritti. In cento anni di attività si è affermata non solo nell’organizzazione di pellegrinaggi con i disabili, ma è sempre attiva nel dare vita a progetti di aiuto, condivisione e promozione delle persone in difficoltà. Fuori la lingua: progetto per alcuni stranieri Diciotto alunni di quinta elementare, prima e seconda media, appartenenti a nove diverse nazionalità sperimentano un modo nuovo di apprendimento della lingua italiana con metodi usati per l’apprendimento di lingue straniere. Il progetto, che ha un costo complessivo di 720 euro per alunno, è stato realizzato dalla casa editrice Mursia in collaborazione con la scuola statale Ciresola di Milano, una delle scuole con il più alto tasso di alunni stranieri. Investire in un metodo e su un progetto per l’insegnamento della lingua italiana – ha detto Fiorenza Mursia, presidente della Ugo Mursia editrice – ci sembra il modo più efficace per affrontare il problema dell’integrazione degli alunni stranieri. Privati, scuola ed enti pubblici possono mettere insieme le loro risorse e collaborare per risolvere un problema comune Commercio equo in Parlamento È nata a Roma la prima associazione interparlamentare per il commercio equo. Settanta senatori e deputati di tutti gli schieramenti si sono uniti per promuovere il riconoscimento legislativo di questa forma di cooperazione allo sviluppo presente da anni in Italia. Non nasconde la sua soddisfazione Adriano Poletti, presidente di Fairtrade Transfair Italia, il marchio di certificazione dei prodotti equosolidali del nostro paese. Attraverso questa associazione sarà possibile – dice – arrivare ad una legislazione che riconosca l’esperienza del commercio equo come un’originale forma di lotta alla povertà, insieme ad una più matura consapevolezza sulla situazione di sottosviluppo in cui versano tanti e tanti paesi del sud del pianeta.