Se sei da poco rientrato a casa e lo schermo della tua tv è grigio e produce uno strano ronzio, non temere, lo switch-off è già accaduto. Sei entrato nell’era del digitale terrestre e non eri preparato all’evento. Lo switch-off altro non è che il passaggio dal sistema di trasmissione analogico a quello digitale terrestre. Cambia in sostanza il modo in cui il segnale viene trasmesso, con alcuni vantaggi: si moltiplicano i canali e i programmi a disposizione, migliora la qualità di immagini e suono ed è possibile interagire per esprimere preferenze, segui-re film in altre lingue e frui-re di servizi in genere acces-sibili solo sul web.
Dal Trentino alla Sardegna, dal Piemonte al Lazio, la tv digitale è già una realtà, mentre la copertura dell’intero territorio nazionale sarà completata entro il 2012. Per tutto ciò serve la strumentazione giusta. A partire dal televisore, che non va cambiato perché basta dotarsi del decoder. O quasi. Perché in realtà, bisogna verificare che il vostro comune sia coperto dal segnale (chiamate il numero verde del ministero delle Comunicazioni o visitate il sito www.dgvti.it) e che la vostra antenna sia adatta alla ricezione digitale perché altrimenti ne va aggiunta un’altra. E tenete a mente che esistono due tipi di decoder: quello semplice, contraddistinto da un bollino bianco, che consente di vedere i canali in chiaro e costa circa 30 euro, e quello interattivo, col bollino blu, che in più permette di scegliere programmi e servizi e che ne costa 80. Quest’ultimo va collegato alla rete telefonica di casa attraverso un modem e per acquistarlo è possibile fruire di incentivi statali, variabili da regione a regione, distribuiti a chi è in regola col pagamento del canone.
Ma non è tutto, perché se oltre ai soliti canali gratuiti (Rai, Mediaset, La7), volete vedere i canali a pagamento, la cosiddetta pay-per-view, per gustarvi una partita di calcio, dovete munirvi di una card prepagata che inserirete in un’apposita fessura del decoder interattivo, o in un dispositivo chiamato cam da collegare al decoder semplice.
CELLULARE
Batteria fotovoltaica
Dieci minuti di esposizione per un minuto di conversazione: i pannelli fotovoltaici sul coperchio ricaricano la batteria, con un occhio all’ambiente. È solar hybrid 936SH, il cellulare nipponico che arriverà con l’estate. È dotato di una doppia alimentazione fotovoltaica e a batteria.
MEMORIE DIGITALI Una nuova scoperta
Sfrutta le nanotecnologie il sistema di archiviazione di dati digitali a durata illimitata, non ancora eterna, creato negli Usa: un miliardo di anni contro i 10-30 delle comuni memory card, e senza uso di silicio. Pensione anticipata per floppy disc e pen-drive. Non è ancora la memoria digitale eterna, ma quasi ci siamo!
CINEMA
I 60 anni dell’Acec
L’Associazione cattolica esercenti cinema ha festeggiato i suoi primi 60 anni con un convengo a Roma, presso il Clarhotel, dal 19 al 21 maggio. L’Acec segue, dal 18 maggio 1949, oltre mille “Sale della comunità” – le sale parrocchiali di un tempo –, dislocate su tutto il territorio nazionale, con una media di quattro milioni di spettatori l’anno ed un incasso medio di venti milioni di euro. Il ruolo dell’Associazione, riconosciuta dal governo italiano nel 2004, è quello di portare le sale ad essere un «luogo che fa della multimedialità un efficace strumento di azione pastorale e culturale»; anche mediante i «giudizi pastorali» della Commissione nazionale di valutazione film, recentemente rinnovati. Le relazioni hanno portato alla necessità di una ulteriore valorizzazione delle sale: il loro futuro «sarà sempre più segnato dalla polivalenza e dalla multimedialità». Chi frequenta le nostre Sale – ha affermato mons. Busti, presidente dell’Acec – non cerca film banali, ma storie che sollecitano riflessioni». mdb