Brevi Chiesa

RUSSIA La Madonna di Kazan La Sacra Icona della Madonna di Kazan torna finalmente in Russia. Da tempo, il papa manifestava il desiderio di ridonare la piccola tavola di legno raffigurante la Vergine alla venerazione del popolo russo. Avrebbe voluto farlo già qualche anno fa in occasione della sua visita in Mongolia, compiendo uno scalo tecnico nel Kazan. Ma il progetto sfumò. Oggi c’è addirittura la data: la cerimonia della riconsegna avverrà il 28 agosto prossimo, giorno in cui secondo il calendario liturgico ortodosso si ricorda la festività della Dormizione della Madonna. Ma perché l’icona della Madonna del Kazan, venerata come operatrice di miracoli, era finita a Roma? La piccola tavola di legno era scomparsa misteriosamente nel 1904, probabilmente perché qualcuno l’aveva rubata. Dopo la Rivoluzione d’ottobre sarebbe stata trafugata fuori dall’Unione Sovietica e quindi passata di mano in mano fino agli anni Sessanta, quando ricomparve negli Stati Uniti. Acquistata da un gruppo di cattolici, fu portata prima a Fatima, poi in Vaticano dove si trova dai primissimi anni Settanta. L’icona ha quindi compiuto in tutti questi anni un vero e proprio pellegrinaggio. La speranza del papa è che questo suo peregrinare possa oggi contribuire all’auspicata unità tra le Chiese cattolica e ortodossa. FRANCIA Appello alle coscienze Un appello solenne alla nazione perché condanni con forza la preoccupante ondata di atti di intolleranza contro le minoranze ebree e musulmane. A lanciarlo è stata la Federazione protestante di Francia facendo eco al monito del presidente della Repubblica Jacques Chirac. Da qualche mese si susseguono in Francia atti di discriminazione, antisemitismo e razzismo di ogni tipo. Vengono presi di mira soprattutto gli ebrei e i musulmani, profanando simboli sacri e luoghi di culto come cimiteri, moschee e sinagoghe. Sono atti di odio riprovevoli che non fanno onore alla Francia, ha detto il presidente Chirac che ha scelto ChambonsurLignon, in Alta Loira, per lanciare il suo appello alla nazione. Un luogo carico di storia per protestanti ed ebrei francesi che qui in tempi diversi hanno trovato rifugio e salvezza. Il presidente ha assicurato che gli autori di queste aggressioni saranno giudicati e subiranno tutto il rigore delle nostre leggi ed ha garantito alle vittime che la nazione tutta intera è al loro fianco. Poi l’appello alla nazione: Di fronte al rischio della indifferenza e della passività del quotidiano mi appello solennemente ad ogni donna e uomo francese perché siano vigilanti e abbiano un sussulto di indignazione e rifiuto. Al monito di Chirac si è uni to anche il presidente della Federazione protestante di Francia, JeanArnold de Clermont invitando anche lui alla resistenza e ad una presa di coscienza generale: bisogna resistere all’indifferenza dei nostri concittadini, a coloro che per debolezza e insensibilità lasciano crescere il razzismo accanto a loro. GRECIA Il messaggio delle Olimpiadi Che questo tempo di gare sia anche tempo di pace e di fratellanza tra i popoli. È l’ augurio del presidente della Conferenza episcopale di Grecia, mons. Nicolaos Foskolos alla vigilia dei giochi olimpici che tornano finalmente in Grecia! Nei secoli passati, durante le Olimpiadi ricorda mons. Foskolos le guerre e le lotte subivano delle tregue, le armi si placavano e si pote vano udire solo le grida degli atleti vincitori. Non più sangue, non più morte ma solo sfide leali segnate da gesti di sportività e di rispetto e vorrei che fosse così anche adesso. La partecipazione di atleti provenienti da Paesi segnati da guerre ci invita a pensare che anche lo sport può aiutare a superare e a ricomporre i conflitti. La Chiesa cattolica greca è stata molto attiva nel preparare l’accoglienza spirituale degli atleti e degli appassionati che a migliaia sono arrivati nella penisola ellenica. D’altronde, già nel 1896, anno della prima edizione olimpica, in Grecia, la chiesa collaborò efficacemente alla sua organizzazione. Il padre domenicano Henry Didon lavorò a fianco dell’ideatore barone De Coubertin. Oggi, si è cercato di fare altrettanto: nei giorni che hanno preceduto la manifestazione, la Chiesa cattolica ha diffuso nelle chiese una lettera in cui si richiama lo spirito delle Olimpiadi. L’11 agosto, due giorni prima dell’apertura dei Giochi, nella cattedrale cattolica di San Dionigi ad Atene si sono ritrovati tutti i sacerdoti cattolici che hanno accompagnato le squadre, per celebrare una messa. Infine, il villaggio olimpico dove è stato allestito uno spazio per la preghiera e il raccoglimento. L’iniziativa, nata dalla collaborazione della Conferenza episcopale greca con quella italiana, tedesca, spagnola, francese e inglese, vede anche la presenza di rappresentanti ortodossi e protestanti.

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