Brescia: benvenuti nel Capitolium

Uno dei monumenti-simbolo della città lombarda riapre con una mostra che rientra nel progetto di valorizzazione delle sue testimonianze archeologiche, patrimonio dell’Unesco
Il Museo della città

Alcuni anni fa mi recai a Brescia per una mostra di alto livello presso il complesso monastico di Santa Giulia, Museo della città dalle straordinarie domus romane dette “dell’Ortaglia”. Visitando il bellissimo centro storico, nella piazza che fu già quella del foro romano rimasi impressionato dalla quinta scenografica che la chiude a nord, rappresentata dagli imponenti ruderi del suo Capitolium, ossia il tempio dedicato alla triade capitolina di Giove, Giunone e Minerva. Scavato nel primo ventennio dell’Ottocento, questo edificio di culto – uno dei meglio conservati dell’Italia settentrionale – si offre alla vista con le rialzate colonne in candido marmo botticino, integrate da rossi mattoni e sorreggenti parte dell’architrave con la dedica a Vespasiano, l’imperatore che ne patrocinò la costruzione.

Con l’immaginazione mi figurai lo splendore del tempio e della piazza da esso dominata: cinta da porticati e più vasta dell’attuale, con rampe marmoree assecondava la pendenza del Cidno, il colle su cui in parte sorgeva Brixia. Non riuscii però a visitare questo monumento che, insieme alla celebre Vittoria alata di bronzo ritrovata durante gli scavi ottocenteschi, viene considerato il simbolo della città.

A partire però dal 7 marzo, per alcuni mesi, esso sarà nuovamente accessibile nell’ambito di una mostra, Gli dei tornano a casa, che prevede un suo nuovo allestimento. Varcati i nuovi portali in bronzo, concepiti in modo da far rivivere l’atmosfera sacrale e solenne di un’aula di culto, il visitatore sarà accolto nella cella orientale del tempio tra luci, suoni e immagini di forte suggestione, mentre una installazione multimediale consentirà di conoscere ed esplorare il sito così come doveva presentarsi nel I secolo dopo Cristo. La grande novità è rappresentata dagli ambienti restaurati con le nuove scoperte emerse: dai pavimenti originali in marmi colorati agli arredi e alle statue che qui erano venerate, ritornati al loro posto.

La riapertura del Capitolium è però solo la prima tappa di un intervento che prevede il recupero dell’adiacente teatro romano e dell’intera area archeologica centrale, per la sua importanza riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Fa onore a Brescia questa attenzione a valorizzare le testimonianze del suo antico passato, considerate come una risorsa non secondaria per l’economia cittadina. Una sensibilità, va detto, che non nasce in epoca recente: è infatti del 1480 il decreto che imponeva di murare negli edifici rinascimentali in piazza della Loggia, per salvaguardarle, le “lapidi iscritte” di età romana rinvenute nella città.

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