Brera raddoppia
Cresce il numero di iscritti – oltre 3.500 – all’Accademia nata nel 1776, che avrà nuovi e più ampi spazi. Così come la Pinacoteca.
Se ne parlava da quarant’anni, ora il sogno di molti sta per diventare realtà. A Milano raddoppia l’Accademia di Belle Arti e contemporaneamente nasce la “Grande Brera”. C’è l’accordo con tanto di firma a Palazzo Marino tra il sindaco Moratti i ministri della Difesa La Russa, dell’Istruzione Gelmini, quello per i Beni e le Attività culturali Bondi e il commissario straordinario Resca. In pratica si tratta dell’espansione dell’Accademia di Belle Arti negli spazi, sempre in centro città, delle caserme Magenta e Carroccio in via Mascheroni. Questo ampliamento dell’Accademia consentirà a sua volta maggior spazio per la Pinacoteca, che avrà in aggiunta 7 mila metri quadrati, per mostrare opere nascoste negli scantinati e valorizzarne altre attualmente collocate in spazi troppo sacrificati.
L’Accademia conserva nella sede storica di via Brera 28 il blocco centrale di aule, la chiesa di San Carpoforo e un’altra ala dell’edificio, ma si allarga nei 20mila metri quadri del distretto militare di Pagano: qui ci saranno i laboratori d’arte e il nuovo museo di famiglia. Nelle intenzioni del direttore Mariani i corsi classici dovrebbero restare in centro, mentre i laboratori e i corsi di design e di arti multimediali potrebbero trovare posto nei nuovi spazi di «Brera 2».
Dal punto di vista economico la spesa è enorme. Bisogna ristrutturare l’ex caserma Magenta, un tempo sede del distretto militare. Secondo il commissario straordinario Resca il progetto avrà un costo di oltre 100 milioni di euro, 55 per il rifacimento della Grande Brera e altri 40-50 per la ristrutturazione e un nuovo campus. Un progetto ambizioso, sostenuto da tutte le istituzioni locali: Regione, Fondazione Cariplo, Comune e Amici di Brera, che riporterà Milano al centro di una grande offerta culturale per il 2015, anno dell’Expo. «Questo è un protocollo che farà crescere la centralità della cultura in città, rilanciando Brera sia come Pinacoteca che come Accademia», è stato il commento della Moratti alla firma del protocollo, avvenuta lunedì a Palazzo Marino. Un momento storico: dello spostamento si parla da quarant’anni. Per il sindaco, questo permetterà anche «una valorizzazione della didattica e delle opportunità in termini di campus per gli studenti che vengono da altri Paesi». «Saranno fruibili dal pubblico molti capolavori – ha concluso la Moratti – e il museo potrà avere un’attrattiva maggiore rispetto a quella attuale».