Brasile. Una crescita economica costante

Le ragioni di un dato in controtendenza. Il segreto: controllo della spesa pubblica e lotta alla povertà.  

L’economia brasiliana è in forte recupero. Nel primo trimestre del 2010 la produzione ha registrato un incremento del 9,84 per cento. Se questa propensione si confermerà, in netta controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in Europa, il Brasile potrebbe registrare un incremento del 7,5 per cento del suo Prodotto interno lordo durante quest’anno. Il dato ha stupito esperti e politici.

 

Al punto tale che il primo ministro greco George Papandreu ha chiesto al presidente brasiliano Inacio Lula da Silva suggerimenti in merito a come la Grecia dovrebbe affrontare la crisi. «Chi sono io per dare consigli del genere?», si é schermito il presidente sudamericano.

 

Il ritmo di crescita del Brasile è ripreso dopo la paralisi verificatasi nell’ambito degli investimenti quando apparvero chiari segnali di crisi verso la fine del 2008. L’incertezza ed il timore, come spesso accade, aveva frenato l’espansione produttiva e commerciale brasiliana. Questo segnale di ripresa indica, tuttavia, che non si tratta di un miracolo senza spiegazioni.

 

Controllo della spesa pubblica, energiche politiche sociali nella lotta alla povertà e al sottosviluppo regionale, politica commerciale di apertura e aumento della produttività sono misure che provocano effetti positivi in un contesto di limitata conflittualità politica. E’ quanto osserva Marcelo Cantelmi, analista del giornale Clarín di Buenos Aires, il quale mette in relazione l’inclusione del Brasile "nel quartetto di Paesi che nei prossimi cinque anni rappresenterà due terzi dell’economia mondiale" e il clima politico interno, dove la stessa opposizione riconosce i successi del governo.

 

 AB_Ciudad Nueva_Argentina_2010/5/20

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