Braccialetti rossi
In una società come quella moderna, abituata a nascondere la malattia e a rifiutare ciò che è imperfetto, una storia come quella di Braccialetti Rossi, la serie in sei puntate prodotta da Palomar e Rai Fiction, appare una proposta coraggiosa e in controtendenza. La scommessa sembra riuscita: 5 milioni e 300 mila spettatori al debutto su Rai Uno il 26 gennaio, e più di 6 milioni alla terza puntata del 9 febbraio. Numeri importanti, considerando che il 18 per cento degli spettatori è rappresentato da un pubblico di età compresa tra i 15 e i 24 anni, dato insolito per la prima rete nazionale. Un successo che si spiega grazie a dei personaggi forti, sei ragazzi a cui il pubblico più giovane si è affezionato di puntata in puntata: Leo, Vale, Cris, Davide, Rocco e Toni, che si conoscono in ospedale e formano un gruppo, quello dei Braccialetti Rossi, dal colore del braccialetto che portano ai polsi, segno riconoscitivo dei malati del loro reparto e simbolo di un patto di amicizia che vale per la vita.
I sei ragazzi cercano di sconfiggere la paura e la solitudine con l’amicizia che li aiuta a superare i momenti più difficili. Ecco così che, quando a Leo viene comunicato che deve ricominciare un nuovo ciclo di chemio perché il tumore al polmone è aumentato, gli amici si organizzano per accompagnarlo, a turno, a fare la terapia, così da non lasciarlo solo e infondergli coraggio.
Braccialetti Rossi è a metà tra teen drama (storia di formazione per adolescenti) e medical drama, il racconto ospedaliero, qui rinnovato dalla scelta di un inedito punto di vista, quello dei pazienti, per di più molto giovani. La fiction, girata in Puglia, evita però di cadere nel pietismo e nella facile commozione. La storia, per quanto drammatica, adotta i toni della leggerezza e la scelta di raccontare la vita: una vita diversa, perché costantemente minacciata dal pericolo della morte, ma non per questo meno valida. I sei ragazzi hanno voglia di vivere, non rinunciano a giocare, ridere, litigare, innamorarsi, arrabbiarsi, scontrarsi con bande rivali.
Gli attori protagonisti sono talentuosi e promettenti e la fiction è arricchita senz’altro dalla colonna sonora, molto pop e giovanile: otto canzoni inedite composte da Niccolò Agliardi e interpretate da Francesco Facchinetti, Greta, Edwyn Roberts e Il Cile, corredate da cinque successi di artisti italiani come Laura Pausini, Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Emma Marrone ed Emis Killa. Una serie che, nonostante il dolore che racconta, descrive la vita come un dono che vale sempre la pena di ricevere e accogliere.